Italia, Spagna, Grecia, Turchia, Germania, Polonia, Estonia e Romania: questi gli otto Paesi europei impegnati nel programma di apprendimento permanente “Comenius”, promosso dall’Unione Europea con il sostegno del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e del MLPS (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali). Un progetto importante quello rivolto agli studenti delle scuole superiori degli otto Stati sopracitati e che a partire dal gennaio 2014 ha permesso loro di girare l’Europa e di conoscere nuove culture.

A rappresentare l’Italia in questo progetto multilaterale troviamo una scuola superiore siciliana con sede ad Adrano in provincia di Catania: il liceo Giovanni Verga, che raccoglie al suo interno gli indirizzi di studio classico, scientifico e linguistico. Coordinato, per il liceo Verga, dalla prof.ssa di inglese Nicoletta Severino, “Young Explorers of the Sea”, questo il nome specifico del progetto, ha visto alcuni ragazzi del Verga recentemente impegnati in una delle tappe del tour europeo iniziato nel gennaio del 2014. Dal 20 al 25 febbraio, infatti, quattro studenti – Martina Catanuto, Mario Lipari, Bianca Lucifora e Agnese Sidoti – sono volati ad Istanbul, accompagnati dalla prof.ssa Severino, per incontrare i loro coetanei provenienti dalle altre sette nazioni partecipanti.

“Young Explorers of the Sea” è nato con l’intento di sviluppare la dimensione europea nelle scuole partner, di promuovere la cittadinanza europea, di incoraggiare la consapevolezza sulla natura multiculturale delle nostre città e di tutta l’Europa, di sviluppare l’uso delle tecnologie informatiche e comunicative ed, infine, di sviluppare le abilità comunicative in lingua inglese. Affinché questi obiettivi vengano raggiunti, le scuole partecipanti hanno lavorato su temi comuni, hanno sviluppato una serie di lavori, utilizzando esclusivamente la lingua inglese, e li hanno di volta in volta presentati nelle varie città ospitanti.

Il tema generale, come indicato nel titolo, è il mare perché, come spiegato nell’introduzione del progetto, «il mare ha sempre separato e connesso paesi e persone. È stato fonte d’ispirazione per poeti e artisti e una grande sfida per gli scienziati. Il mare ci racconta storie di speranza e disperazione, di viaggi ed esplorazioni, di conquistatori e di migranti, questo sia per quanto riguarda l’Europa che il mondo intero. Il mare ci ricorda le nostre responsabilità riguardo i problemi ambientali ma allo stesso tempo di come esso sia la casa di molte creature ed anche una delle risorse più preziose del nostro pianeta. Per tutti questi motivi il nostro progetto ambisce ad accrescere la consapevolezza circa l’importanza del mare e del bisogno di preservarlo per le generazioni future».

Ad Istanbul i quattro studenti del liceo Verga di Adrano si sono esibiti in una tipica tarantella siciliana, hanno presentato la loro intervista video ad un pescatore di Ognina e hanno offerto ai loro giovani colleghi un “salame turco” fatto da loro. Come spiegato nelle indicazioni generali del progetto, durante ciascun incontro gli studenti devono infatti impegnarsi nella realizzazione di lavori, ogni volta diversi per tema e genere, al fine di esplorare tutti gli aspetti possibili offerti dal macro tema dell’esplorazione del mare: da quello economico e ambientale a quello etico, senza dimenticare i fattori biologici, chimici e geografici o quelli storico-culturali legati all’arte, alla musica, alla letteratura e alla storia.

«La nostra esperienza ad Istanbul è stata magnifica – hanno commentato al loro ritorno Martina, Mario, Bianca e Agnese – ci ha permesso di migliorare il nostro inglese, ci ha fatto crescere e maturare e ci ha fatto conoscere costumi e tradizioni diverse dalle nostre.  Abbiamo visitato luoghi magici e conosciuto persone indimenticabili: in soli sei giorni abbiamo instaurato un rapporto di vera amicizia con ragazzi provenienti da diverse parti d’Europa. E’ sorprendente pensare come riuscissimo a comunicare grazie ad un’unica lingua. Questa esperienza ci ha fatto comprendere quanto sia essenziale impegnarsi nello studio della lingua inglese. Crediamo sia importante, al giorno d’oggi, fare esperienze come quella che noi abbiamo fatto con il progetto “Comenius”. Essere accolti da una famiglia straniera, dover comunicare con una lingua che non è la tua, relazionarti con gente con usanze e tradizioni completamente diverse dalle tue ti aiuta a crescere, non solo dal punto di vista didattico e culturale, ma anche da un punto di vista umano. Ogni ragazzo a quest’età dovrebbe intraprendere viaggi del genere. E’ stata un’esperienza che non dimenticheremo mai, porteremo sempre nel cuore questa stupenda città e tutte le persone speciali che abbiamo conosciuto».

Ovviamente al valore didattico di questa esperienza va aggiunta la possibilità che questi studenti, per ogni tappa un gruppo diverso, hanno avuto di conoscere le città che li ospitavano. «Il posto più bello che abbiamo visitato – ha spiegato Agnese Sidoti – è la famosissima Moschea Blu di Istanbul, un luogo davvero caratteristico all’interno del quale abbiamo dovuto togliere le scarpe e indossare, noi ragazze, qualcosa per coprire il capo». Quella in Turchia è stata la penultima tappa del progetto “Young Explorers of the Sea”, che  si concluderà a maggio in Spagna.

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Chiara Bua