Le altre soluzioni: l’inserimento dello spartitraffico (la più immediata) o le modifiche al tracciato. D’Asero: «Adesso il finanziamento».
Un passo avanti, importante, è stato compiuto. Per la statale 284, nel tratto Paternò-Adrano, l’Anas ha completato lo studio di fattibilità, proponendo tre diverse possibilità, tutte percorribili, anche se con risultati diversi.
A darne notizia è il deputato regionale Nino D’Asero, che ha seguito negli ultimi anni, passo dopo passo, l’iter che ha portato al raggiungimento di quest’obiettivo. «E’ una notizia importante – afferma D’Asero -. Da anni, con il supporto anche del deputato nazionale Salvo Torrisi, e grazie alla disponibilità dell’Anas, seguo l’iter per poter arrivare alla messa in sicurezza di quest’arteria viaria».

I tecnici, partendo da un’analisi dello stato attuale delle condizioni dell’arteria viaria, hanno individuato le criticità in riferimento, ad alcuni elementi, come la segnaletica, le fasce di rispetto, gli svincoli, l’assenza di uno spartitraffico centrale ed il guardrail.
Sempre nello studio, è stata anche analizzata l’incidentalità, individuando i tratti prioritari, perché più pericolosi, su cui intervenire. E’ stata inoltre effettuare un’analisi di traffico in riferimento ai flussi esistenti e futuri.
Sono state dunque individuate tre soluzioni, indicate con i termini: minima, intermedia ed ottima. Con la prima, forse quella realizzabile nell’immediato, si prevedono interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre all’integrazione della segnaletica ed all’inserimento dello spartitraffico centrale sperimentale nei rettifili e nelle corsie di decelerazione degli svincoli.
La soluzione intermedia prevede la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, con modifiche al tracciato e la messa in sicurezza degli svincoli e di alcune curve pericolose. Infine, la soluzione si spera sia non troppo lontana nel tempo, con l’adeguamento del tracciato ed il raddoppio delle corsie per senso di marcia.
«Dalle parole – afferma ancora D’Asero – si è passati ai fatti. Grazie al piano, abbiamo oggi le analisi e le soluzioni. Ora il problema è finanziario».

fonte: La Sicilia
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