FOTO DEGLI ARRESTATI —> http://catania.livesicilia.it/2014/04/10/shod-horse-le-foto-degli-arrestati_288754/

ENNA – E’ tra i modus operandi più gettonati tra le banda di ladri negli ultimi anni. Il cosìdetto colpo con la spaccata. L’utilizzo di un mezzo (nella maggiorparte rubato) come ariete per sfondare la parete di un’istituto di in modo da sventrare il bancomat, caricarlo su un furgone e poi fuggire con tutto il distributore di contante e il suo prezioso contenuto. La squadra mobile di Enna, coordinata dal pm Augusto Rio della Procura ennese, ha identificato i componenti della gruppo criminale che aveva il cuore organizzativo a Catania: sono 13, infatti,  le persone catanesi indagate. E oggi nel corso del blitz “Shod Horse”  sono finiti in manette 10 catanesi (di cui 2 ai domiciliari)  .

L’inchiesta è scattata dopo una serie di furti di bancomat: si trattava di veri e propri raid notturni, che avvenivano nel weekend o al ridosso delle festività, quando l’apparecchio veniva caricato dal personale con somme di denaro più consistenti. La banda letteralmente si scagliava con mezzi pesanti (anche bob cat) contro le filiali e una volta scardinati i bancomat venivano caricati con cinghie e corde, anche con il supporto di piccole gru, e poi una volta arrivati in un posto isolato con la fiamma ossidrica squarciavano i congegni rubando il contante all’interno.

I furti sono stati commessi non solo in provincia di Enna, ma in tutta la Sicilia. La banda, i cui vertici erano come detto catanesi (13 gli indagati), si spostava nelle varie provincie e grazie a dei basisti locali, che svolgevano sopralluoghi e fornivano supporto logistico, sceglievano i bersagli da colpire. Bersagli che – da come emerge dalle intercettazioni – venivano definiti “Cavalli da ferrare”. Da qui il nome dell’operazione della mobile di Enna

Fondamentale, dunque, l’ascolto delle intercettazioni per l’identificazione di tutti i componenti della banda. Inoltre gli investigatori hanno svolto una serie di controlli incrociati dei tabulati telefonici e delle utenze sottoposte a monitoraggio, che grazie ai riscontri hanno portato a chiudere il cerchio sugli indagati che oggi sono stati arrestati su esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip di Enna Luisa Bruno. Al blitz di oggi hanno partecipato anche la Squadra Mobile della Questura di Catania con il supporto di pattuglie delle Squadre Mobili di Messina, Caltanissetta, Siracusa e Ragusa, ed anche del Reparto Prevenzione Crimine di Catania.

Sono due catanesi gli esponenti di vertice del gruppo: Vincenzo Ranno e Agatino Torrisi. I due coadiuvati da Michele Mannuccia, Gaetano Petralia e Carmelo Viglianesi avevano costituito una rete criminale capace di poter mettere a segno colpi in diverse zone della Sicilia Orientale. Questo grazie all’apporto delle “reclute” assoldate a seconda delle necessità del furto e degli obiettivi presi di mira.

Scoperto anche un piccolo traffico di droga tra Catania e Enna. In particolare Antonio Scaminaci, avrebbe acquistato cocaina nel capoluogo etneo. All’indagato è contestato anche il reato di spaccio di marijuana. Lo scorso ottobre a Regalbuto la Squadra Mobile lo aveva arrestato perché in possesso di 6,539 Kg di e svariati semi di cannabis per la coltivazione.

I nomi dei catanesi finiti in carcere.

1- RANNO Vincenzo, catanese del 1966;

2. TORRISI Agatino, catanese del 1984;

3. MANNUCCIA Michele, catanese del 1984;

4. NICOLOSI Luca, catanese del 1978;

5. CATALANO PUMA, del 1983, residente a Regalbuto, già ristretto in carcere per altra causa;

6. PETRALIA Gaetano, catanese del 1979;

7. VIGLIANESI Carmelo, catanese del 1959;

8. SILICATO Federico, catanese del 1989;

 I catanesi ai domiciliari:

1- SCORDINO Filippo, catanese del 1989

2- FINOCCHIARO Gaetano, catanese del 1982;

Gli altri arrestati (non catanesi)

In carcere:

1- CATALANO PUMA, del 1983, residente a Regalbuto, già ristretto in carcere per altra causa;

Arresti domiciliari:

1. DI MARCA Giuseppe, del 1983, residente a Pietraperzia;

3. ARCODIA PIGNARELLO Antonio, del 1978, residente a Regalbuto, già ristretto in carcere per altra causa;

4. FINOCCHIARO Gaetano, catanese del 1982;

5. SCAMINACI Gaetano, del 1993, residente ad Agira;

6. SCAMINACI Antonino, del 1984, residente ad Agira;

7. GRILLO William Gaetano, del 1981, residente a Barrafranca;

8. GATTO ROTONDO Filippo, del 1986, residente ad Agira.

I furti e i tentati furti contestati alla banda:

– Tre furti aggravati commessi, il primo in danno dell’“Unicredit” di Villarosa (EN) in data 27.06.2013, gli altri in danno delle banche “San Michele di Caltanissetta e Pietraperzia” ed “Intesa-San Paolo” di Pietraperzia (EN), rispettivamente in data 12.10.2013 e 16.11.2013, tutti eseguiti asportando l’apparato bancomat di loro pertinenza, dopo aver distrutto la parete in cui lo stesso trovava sede, attraverso l’utilizzo, come “ariete”, di veicolo furgonato, avendo cagionato un danno patrimoniale complessivo pari a circa 60.000,00 euro, oltre i danni strutturali;

– Tre furti tentati, perpetrato, il primo in danno dell’istituto di credito “La Riscossa” di Regalbuto (EN) in data 10.04.2013, gli altri in danno delle banche “Unicredit” di Delia (CL) ed “Intesa-San Paolo” di Mirabella Imbaccari (CT), rispettivamente in data 28.08.2013 e 26.09.2013, con le medesime modalità sopradescritte e non verificatisi per cause indipendenti dalla volontà dei malviventi;

– Due furti aggravati commessi, in data 28.09.2013 e 21.10.2013, in Canicattì (AG) ai danni del medesimo magazzino di stoccaggio merci, operante nel settore dei profumi e/o cosmetici; in occasione di tali episodi è stata asportata merce per un valore complessivo pari a circa 120.000,00 euro.

FONTEhttp://catania.livesicilia.it/2014/04/10/seminavano-il-panico-tra-le-banche-della-sicilia-16-arresti-della-polizia-10-sono-catanesi_288753/