Tutti contro il “Piano di individuazione dei bacini territoriali ottimali” per l’organizzazione della raccolta dei rifiuti approvato dalla Giunta regionale siciliana. Sono i sindaci di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo ad opporsi alla scelta di istituire l’Ato “Catania Provincia Nord”, che riunisce gli ormai vecchi Ato “Simeto Ambiente”, “Aciambiente” e “Joniabiente”, inglobando un territorio di 230mila 884 abitanti che da Paternò arriva fino ad Acireale (leggi).

«Sarà la rovina del Comune di Bronte e di tutti quelli che oggi fanno parte dell’Ato Joniambiente – afferma Pino Firrarello, sindaco di Bronte – la gestione deve tornare ai Comuni ed io ho già dato mandato ai miei uffici di verificare se vi sono le condizioni per fare ricorso».
«Sarebbe stato meglio – aggiunge Ernesto Del Campo, sindaco di Randazzo – istituire aggregazioni di Comuni più piccole rispetto a quelle attuali. La Regione ha commesso un errore storico, temo che la qualità del servizio in futuro peggiorerà».
«Il paradosso – replica Salvatore Pinzone Vecchio, sindaco di Maniace – è che siamo obbligati ad aderire. Mi domando che tipo di investimento dovrà fare qualsiasi società che vincerà l’appalto per la raccolta dei rifiuti in un territorio così vasto». «Il decreto peggiora la situazione – conclude Pippo De Luca di Maletto – la Regione ha fatto male a non accettare la proposta dei sindaci che volevano realizzare piccoli consorzi di Comuni omogenei. In questa maniera il servizio costerà di più e manderà i Comuni in fallimento».

fonte: La Sicilia
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