Il presidente della Regione ha ottenuto il via libera al patto di legislatura. Anche l’Udc pronto all’intesa

di GIACINTO PIPITONE su http://www.gds.it/


“La settimana prossima riprenderemo seriamente a dialogare per formare un governo. Non aspetteremo che si risolva la crisi nel governo nazionale. Abbiamo fatto da tempo scelte ben precise. Daremo luogo a una formula che potrà ispirare anche Roma”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, dopo la visita ai 3 precari che da giorni fanno lo sciopero della fame davanti all’ufficio scolastico provinciale, in via Praga, a Palermo.
“Governo tecnico – ha aggiunto – è una definizione, ma io ho posto delle condizioni: un programma di riforme che va sottoposto ai contraenti e a quanti ci stanno. Ma anche un patto per la legislatura per dare certezza all’Ars… e al governo. Infine, un impegno a stare insieme anche dopo. Sarebbe paradossale che oggi qualcuno s’impegnasse per queste riforme, alcune delle quali in una prima fase potrebbero apparire impopolari, e poi si schierasse dalla parte di chi le ostacola”. “Sarà un governo di coalizione – ha concluso – non c’é dubbio. Se non ci fosse una coalizione di forze, di gruppi non ci sarebbe nemmeno una maggioranza e quindi i numeri necessari per andare avanti”.

Nel frattempo, in questo ore, Lombardo ha incassato il via libera al patto di legislatura anche dai finiani, mentre un pezzo dell’Udc, quello che fa capo al messinese D’Alia, ammette di essere favorevole a un accordo che eviti le elezioni e conduca alla scadenza naturale del 2013.

Dopo aver incontrato lunedì Francantonio Genovese, leader della corrente Innovazioni (Pd), Lombardo ha parlato al telefono col leader dei finiani siciliani. A Pippo Scalia il governatore ha confermato che nei prossimi giorni ufficializzerà il nuovo programma sul quale chiederà la fiducia anche a gruppi che oggi non lo sostengono. Fra questi ci sarà anche l’Udc o una sua parte. Negli ultimi giorni il capogruppo Rudy Maira aveva mostrato un congelamento dei rapporti con Lombardo in vista di un possibile ingresso in giunta. Ma in casa Mpa danno per certo che in caso di nomina di assessori tecnici, uno potrebbe essere indicato dall’ala dell’Udc che fa capo a Giampiero D’Alia. Il quale conferma i contatti col governatore pur precisando che «non è la formula, tecnici o politici, che importa quanto la predisposizione di un piano di riforme che faccia uscire la Sicilia dall’emergenza. Un piano al quale l’Udc nn può non collaborare».

Non sarebbe in questa chiave un ingresso ufficiale in giunta ma permetterebbe di allargare la maggioranza e coprire l’eventuale dietrofront di Miccichè, che non ha alcuna intenzione di accettare il ritiro dei suoi due assessori politici per far spazio ad altrettanti tecnici. In casa Mpa si calcola che l’ipotesi di un nuovo gruppo autonomo dei finiani (6 deputati) possa indebolire Miccichè, che resterebbe così con nove uomini, alcuni dei quali comunque vicini a Lombardo. Anche se il trapanese Toni Scilla, uno dei sei finiani del Pdl Sicilia, ha già annunciato che non entrerebbe nella nuova formazione autonoma: «Condivido il percorso di Miccichè». A questo punto gli stessi finiani potrebbero indebolirsi e non legittimare più i due assessori attuali, forti solo di un gruppo di 5 deputati.
Negli ultimi giorni Lombardo ha così ottenuto, con alcuni distinguo, il nuovo sostegno dell’area Innovazioni del Pd, dei finiani e di un pezzo di Udc. Ieri Pino Apprendi, deputato Pd all’Ars, ha contestato gli incontri che Lombardo sta facendo con singoli leader dei democratici: «Non ci possono essere contrattazioni con pezzi del Pd ma serve un accordo vero su un programma di riforme». I finiani nel frattempo preparano la grande manifestazione nazionale di Mirabello: Alessandro Aricò ha annunciato che dalla Sicilia partiranno due charter (da Palermo e Catania) con 300 fedelissimi.
In serata Rudy Maira (Udc) ha “freddato” Lombardo. “Sembra che il presidente Raffaele Lombardo stia scoprendo le sue carte, anche se non del tutto. Da parte dell’Udc nessuna valutazione potrà essere data alle affermazioni recenti del governatore fino a quando egli non dirà qual è la forma di governo a cui sta pensando e cosa intende fare per affrontare le tante emergenze siciliane. Sul Lombardo quater – aggiunge – la posizione dell’Udc è sempre stata molto chiara: siamo per un governo che affronti i veri problemi. Ma i patti di legislatura e per le altre legislature sono più che mai impensabili visto che la politica ha una tale velocità che non consente a nessuno di poter valutare oggi quello che potrà succedere nell’arco di otto anni. Ritengo che non vi sia alcun partito che si possa impegnare con un vincolo così esteso nel tempo”.
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