fonte: cataniapolitica.it

di Giovanni Grillo

Niente pinne, fucile e occhiali per Berlusconi e il suo Pdl. Il Rex di Arcore vuole militarizzare il partito, disciplina, regole ferree e una migliore organizzazione, per prepararlo a un autunno di fuoco. Alla riapertura dei lavori parlamentari il Pdl e la Lega spingeranno a tavoletta su federalismo e riforma della giustizia e qualora, come sinceramente è presumibile, i finiani si metteranno di traverso, Berlusconi opterà per le urne.
Tanto che i pidellini si sono già messi a organizzare i comitati elettorali, che avranno per il momento il compito di illustrare ai cittadini le cose buone fatte dal Governo, ma che funzionalmente sono stati costruiti per affrontare…
a breve una campagna elettorale.

Questo lo scenario a livello nazionale, che avrà importanti ricadute anche da noi in Trinacria. Infatti Berlusconi, proprio in vista delle elezioni, vuole risolvere tutte le questioni lasciate da troppo tempo in sospeso, e in specie la vicenda isolana. Dall’incontro di ieri, fugacissimo a dire il vero, tra il Premier e Miccichè è emerso chiaramente che l’anomalia sicula di due Pdl a Settembre troverà fine. Come? In politica non c’è mai nulla di certo, ma i sussurri nelle segreterie politiche isolane disegnano una riunificazione di ribelli e lealisti attraverso due promozioni sul campo. Miccichè candidato Presidente delle Regione e Giuseppe Castiglione chiamato a Roma in veste ministeriale. Naturalmente Berlusconi metterà anche una clausola vessatoria nel contratto da far firmare a Miccichè: buttare a mare i finiani siculi.

In questo quadro manca Raffaele Lombardo, è non è cosa da poco. Per poter ipotizzare le mosse del Baffo autonomista bisogna però non lasciarsi influenzare dalle contingenze del momento. Ovvero non dare troppo peso al fatto che l’Mpa si è astenuta con i finiani su Caliendo, o che gli Autonomisti si siano indispettiti con il Governo di Roma sull’affare Tirrenia. Sono mosse tattiche, e null’altro. In realtà Lombardo ha due semplici, per modo di dire, strade da poter scegliere. O abbracciare la proposta del Segretario Lupo, votarsi all’antiberlusconismo, e varare un Governo regionale sostenuto da Pd e Udc (vedrete che il niet di Romano è solo fumo negli occhi) o riappacificarsi con l’ala pdiellina brontese, e rientrare nella strategia elettorale di Berlusconi che vuole l’Mpa contrappeso all’alleanza nordica con la Lega.

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