fonte: cataniaOggi.com

Un emendamento alla finanziaria regionale da approvare all’Ars per risolvere definitivamente il problema della stabilizzazione di 176 lavoratori “Puc” (personale universitario contrattualizzato), precari “storici”, in servizio presso l’Università di Catania.
La proposta, “un atto di buona volontà da parte della Regione”, come l’ha definita il Rettore Antonino Recca, è stata presentata questa mattina dal capo dell’Università catanese e dal Prefetto di Catania Vincenzo Santoro nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in Prefettura, alla presenza dei parlamentari regionali Marco Forzese (Udc), Salvo Pogliese e Nino D’Asero (Pdl), Concetta Raia, Nino Di Guardo e Giovanni Barbagallo (Pd).
“Si tratta di assicurare il futuro lavorativo, fino al pensionamento, di lavoratori inizialmente assunti dalla Regione e poi chiamati dall’Università di Catania – ha spiegato il Rettore Recca -. Subito dopo il mio insediamento, alla fine del 2006, abbiamo provveduto ad aumentare il loro monte ore da 18 a 36 settimanali, prendendo a carico del bilancio dell’Università un terzo del loro compenso, per oltre 2 milioni di euro: gli altri due terzi sono a carico delle casse della Regione, per poco più di 3 milioni di euro”.
“Proponendo a tutti i deputati regionali catanesi questo provvedimento da inserire in finanziaria – ha proseguito il Rettore -, noi vogliamo ribadire ancora una volta la nostra disponibilità a consolidare questo impegno economico, ma occorre che l’Ars faccia la propria parte, prevedendo lo stanziamento di queste somme intanto almeno nel prossimo piano triennale”.
Sulla fattibilità di questa soluzione giuridico-finanziaria, il Rettore Recca si dice ottimista. “Ho avuto assicurazioni sia dagli uffici dell’assessorato al Bilancio, sia dall’assessore al Lavoro Andrea Piraino che ha partecipato personalmente alla scorsa riunione del tavolo tecnico convocato dal Prefetto, sia direttamente dal Presidente Lombardo, che ha valutato positivamente il fatto che non sia richiesto un ulteriore aumento di spesa rispetto ai 3,3 milioni di euro che la Regione già versa, pagando i due terzi del loro stipendio”. Ed anche il prefetto Santoro ha definito questa proposta “un percorso attuabile e positivo”, stimolando i parlamentari regionali a farsi carico, in maniera bipartisan, della tutela di questi lavoratori.
Pur essendo un impegno finanziario “assai gravoso per il bilancio dell’amministrazione universitaria – ha sottolineato il Rettore -, considerati i tagli operati dal Governo nazionale al finanziamento ministeriale destinato alle università statali, l’Ateneo è disponibile a consolidare – fino al pensionamento di ciascuno di loro – la stessa somma che oggi serve ad assicurare ai lavoratori Puc la piena estensione dell’orario di lavoro a 36 ore settimanali”. In altre parole, se la Regione Siciliana si dimostrerà altrettanto pronta ad intervenire legislativamente e finanziariamente, per la parte che le compete, adottando, o eventualmente migliorando, la soluzione indicata nell’emendamento, ciò potrebbe finalmente consentire la rapida trasformazione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro in essere con i Puc attualmente impegnati nell’ateneo di Catania.

—-> http://obbiettivo-adrano.blogspot.com/