fonte: La Sicilia

La maggioranza si è astenuta e pertanto non è passata la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio comunale di Adrano, Pippo Brio, che era stata presentata dal Pdl. Dodici i voti favorevoli, solo quelli del Pdl. I 15 consiglieri della maggioranza presenti, mercoledì sera, si sono invece astenuti. Brio rimane presidente e non ha alcuna intenzione di dimettersi, come da tempo gli chiedono i suoi ex compagni del gruppo Pdl dopo la sua presa di distanze. Brio, che continua ad appartenere al Pdl, era stato eletto presidente proprio dai consiglieri Pdl quando questi avevano i numeri per essere maggioranza in Consiglio. Adesso sono loro a chiedergli di dimettersi per poi, eventualmente, farsi rieleggere dalla nuova maggioranza. Liggeri, Monteleone e Italia del coordinamento del Pdl, scrivono: «La maggioranza si è limitata all’astensione, non assumendosi la responsabilità e la dignità politica di essere favorevoli o contrari. La stessa mozione sarà presentata nel prossimo Consiglio fino a quando sarà chiara la posizione dei consiglieri di maggioranza e del Pd».

E’ stato il capogruppo del Pd, Turi Liotta, a spiegare la posizione della maggioranza. «La maggioranza si è astenuta perché, prima che un atto politico, la mozione era fondata sul ripudio di un presidente da loro votato e imposto al Consiglio. In mancanza di una indicazione di abbandono del gruppo Pdl e di adesione alla maggioranza, la questione costituisce una faida interna che non appartiene alla maggioranza. Affronteremo la questione con responsabilità nei tempi e modi più opportuni».
Dopo il voto sulla mozione, i consiglieri Pdl sono usciti dall’aula «per verificare la tenuta della maggioranza»; venuto a mancare il numero legale, la seduta è stata rinviata per affrontare la delicata e complessa vicenda della Tia.

Dal Consiglio comunale è poi arrivato un «no» unanime al piano tariffario della Tia 2010, ma anche a Tia e Tarsu dal 2004 al 2009. Il consesso ha infatti respinto ancora la politica delle tariffe Tia. L’assemblea si è spaccata sull’approvazione di un documento consiliare sulla risoluzione del problema rifiuti, passato con i 14 voti della maggioranza (6 i voti contrari dell’opposizione).
Il documento impegna la Giunta a «farsi parte attiva per l’imminente organizzazione di un tavolo tecnico» con Comuni, Ato, Serit, creditori e società di gestione per richiedere «la sospensione delle cartelle di pagamento per gli anni pregressi, rendendo esecutiva la sentenza del Tar e operando rimborsi e conguagli sulle somme indebitamente incassate sulla base di tariffe illegittime, mai approvate dal Consiglio, in riferimento all’unica tariffa in vigore (Tarsu 2003) applicando l’estensione agli anni 2004-2009, in 24 rate».
Nel documento si fa riferimento alla ricontrattazione delle condizioni del servizio, alla rateizzazione in 6 rate della tariffa 2010, a un controllo dei servizi nel contratto, alla raccolta differenziata. «In attesa della riforma – conclude il documento -, programmare i servizi necessari, abbandonando il regime Ato e tornando ai Comuni».
Liggeri, Monteleone e Italia del Pdl, scrivono: «Nonostante la sollecitazione del Pdl, il sindaco non intende ricorrere contro la delibera del commissario, con tale atto illegittimo non viene scongiurata la possibilità che venga applicata l’esosa tassa sui rifiuti».

SALVO SIDOTI
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