sceicco arabo MutagabaniSherazade, Aladino, i quaranta ladroni. Ma adesso non è più tempo delle favole. Qualcosa è cambiato, non si tratta di miraggi nel deserto e di favole. Gli sceicchi si sono innamorati della Sicilia. Centoquarantamilioni per rilanciare la Perla Jonica, e farne un gioiello della catena Hilton. Un progetto imponente – il complesso dovrà diventare il più grande “sistema” convegnistico-alberghiero del Mediterraneo, col nome di Hotel Hilton Capo Mulini – che darà lavoro a 400 dipendenti.

Ma è solo l’ultimo indizio di una lunga serie. Gli emissari più illustri del Qatar hanno incontrato governanti e amministratori locali e accennato accordi per altri importanti investimenti. In Sicilia non si discute soltanto, ma si spende e si investe. Se n’è parlato tanto: la Fiat di Termini Imerese, Mazara del Vallo, il Palermo calcio (fra Zamparini e gli sceicchi,  sia il pallone quanto gli affari, acquisti incrociati nel settore della distribuzione).

Una settimana fa l’ambasciatore italiano in Qatar è stato in Sicilia in vista della imminente apertura a Doha del più grande centro commerciale della Penisola Arabica: programmata la partecipazione dello Sceicco del Qatar, Al Emadi, a Blue Sea Land 2014, l’Expo dei Distretti Agroalimentari del Mediterraneo, Africa e Medioriente allargato che si svolgerà, dal 9 al 12 ottobre, a Palermo, Gibellina, Marsala e Mazara del Vallo. Senza contare l’accordo sottoscritto nelle scorse settimane dall’assessore regionale alle Attività produttive della Sicilia Linda Vancheri tra il Distretto produttivo Meccatronica e lo sceicco El Maidoor, presidente della Society of Engineer degli Emirati Arabi e presidente della Health Society di Dubai, che stabilisce un ponte nel settore tecnologico ma anche quello della salute, in modo particolare tutta la filiera delle biotecnologie, e quello dell’agrindustria.

E poi lo sceicco Al Amadi, che in un recente tour in Sicilia, ha incontrato il presidente della Regione, Rosario Crocetta ed altri rappresentanti delle istituzioni per proporre nel suo grande centro commerciale una presenza delle eccellenze sicilianeLa Sicilia è entrata nel mirino del Qatar, si sono chiusi accordi con imprese siciliane interessate alla esportazione dei loro prodotti in Medio Oriente.

A due miliardi di euro (tra centro storico e porto)  dovrebbero ammontare gli investimenti a Palermo, almeno nelle intenzioni originarie di Zamil al Zamil, sceicco del Bahrain. In questo contesto  la promessa, fatta dal sindaco Orlando, di promuovere la realizzazione di una grande moschea nel capoluogo siciliano. Dietro questa vivacità diplomatica e commerciale degli Emirati – e del Qatar soprattutto – c’è un progetto politico globale: consolidare una rete finanziaria e commerciale che permetta di essere presente nelle vicende politiche mediorientali.

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