L’iniziativa è del comune di Casteldijudica e del sindaco Pippo Grasso, ma ad essere coinvolti saranno quei comuni che a qualunque titolo i propri territori si affacciano nel bacino idrografico del fiume Dittaino, precisamente: Agira, Adrano, Assoro, Belpasso, Biancavilla, Catenanuova, Centuripe, Leonforte, Paternò, Ramacca, Raddusa e Regalbuto, A spiegare il progetto proprio il sindaco Giuseppe Grasso: “si tratta di una proposta d’istituzione di un “contratto di fiume” che è uno strumento di programmazione negoziata e di pianificazione strategica per la riqualificazione di bacini fluviali. L’obiettivo è quello della prevenzione e quindi di esposizione al rischio idrogeologico e per risolvere alcune problematiche connesse ad aspetti inquinologici, paesaggistici e socio-economici. La programmazione europea 2014/2020 ci da l’opportunità di attingere a quei fondi per avviare processi di pianificazione partecipata delle aree urbane interne e marginali poste ad interazione con il bacino fluviale interessato del Dittaino che è anche bacino secondario del Simeto. Come sindaco di Casteldijudica, intendo sottoporre questa opportunità di condividere un “contratto di fiume”, da denominare per consentire una migliore gestione delle risorse del territorio e riqualificare il bacino fluvial, attuare percorsi concordati come previsto da “Agenda 21 locale” (Casteldijudica ha già aderito). Il nostro è un preliminare da sottoporre a tutte le amministrazioni in indirizzo per una valutazione e per una convocazione successiva di un incontro ufficiale per promuovere l’adozione e l’attivazione di questo “Contratto Fiume” in grado di operare in campo agricolo, artigianale, turistico di ciascun territorio nella logica di una unica iniziativa progettuale “.

 

 

– Carmelo Di Marco (Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia)

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