Ecco i risultati del sondaggio su Adrano, chiuso qualche settimana fa.
Alla domanda ‘Cos’è Adrano per te?’ i visitatori del blog hanno risposto così (era possibile selezionare più risposte):
  • la totale assenza di civiltà34 (48%)
  • una città in cui l’abitante medio è ANIMALE per definizione33 (47%)
  • la mancanza di una cultura della legalità31 (44%)
  • la cultura della ‘scerra’, meglio se fuori casa26 (37%)
  • le regolari corse clandestine, dagli scooter ai cavalli. Tutti sanno ma nessuno fa nulla24 (34%)
  • uno schifo da cui voglio scappare24 (34%)
  • cittadini che vanno in giro col coltello in tasca22 (31%)
  • le forze dell’ordine poco presenti, non sempre per colpa loro, compresi i vigili urbani inadeguati, anche fisicamente, che si chiudono in macchina quando invece dovrebbero intervenire21 (30%)
  • una classe politica che invece di dare l’esempio perde tempo in schiamazzi da cortile ed inutili polemiche su presunti centri ‘sportivi’ per fare arricchire terzi21 (30%)
  • Adrano equivale al bronx, gli ultimi fatti di cronaca lo dimostrano19 (27%)
  • una città bella di giorno e di notte, come era stata ribattezzata qualche anno fa7 (10%)Votanti: 70 – Sondaggio chiuso
In una situazione di evidente disagio per la popolazione, maggioranze vere o presunte si scontrano per motivi che definire poco significativi non può che essere un eufemismo. Il fatto che un PDL e un MPA presenti nella coalizione che appoggia il sindaco si scontrino con un altro PDL e un altro MPA facenti capo all’ex sindaco contribuisce a creare un senso di confusione pazzesco. Ogni tanto qualcuno in tv, in uno dei tanti spazi autogestiti che siamo costretti a sorbirci, cerca di fare chiarezza ma ottiene il risultato contrario.
In ogni caso così non si fa il bene della città. Visto che la possibilità di trovare un accordo sembra lontanissima e l’azione amministrativa sembra “frenata” da problemi numerici in Consiglio… Proponiamo noi la soluzione: Signori consiglieri, DIMETTETEVI e si torni al voto!
Ovviamente quest’appello cadrà nel vuoto, dato che nella nostrà città, come in molte altre, la politica è considerata una fonte di reddito e sono tutti saldamente legati alla propria poltrona, faticosamente e, per alcuni anche costosamente, conquistata. In una situazione del genere, noi cittadini abbiamo le nostre colpe perchè, al momento del voto, siamo portati a dimenticare e sosteniamo persone INADEGUATE, per le quali la politica (se così si può chiamare) è divenuta l’unico mezzo di sostentamento. Appoggiamo così il sign. tizio perchè ci promette un posto di lavoro (come se un consigliere comunale potesse fare simili promesse) e/o diamo ancora una volta la nostra preferenza al sign. caio senza che abbia mai aperto bocca in una seduta del Consiglio Comunale in oltre 8 anni di presenza ininterrotta! Citando una simpatica descrizione che ho trovato in giro per il web, si stratta dei soliti “CONTENITORI DI VOTI… Dotati di testa oscillante, bocca mugugnante e mano pronta ad alzarsi solo quando i caporali lo consentono“. Così accade che quando il sign. Presidente del Consiglio, dall’alto della sua poltrona, minacci di gettare le telecamere dalla finestra, come successo qualche mese fa, nessuno, dico NESSUNO, si sogni di ricordagli che il suo ruolo istituzionale non prevede simili scenate. In quell’occasione, in molti abbiamo invano atteso un gesto, delle parole di dissenso verso quel modo di agire ed esprimersi. Sono TUTTI rimasti in silenzio, dal primo al trentesimo, e questo è INACCETTABILE e INGIUSTIFICABILE.
Lungi da me il voler essere razzista ma è evidente la necessità di una maggiore partecipazione alla vita politica da parte di “professionisti”, di persone che hanno avuto una formazione adeguata, che sappiano PENSARE e che magari non abbiano bisogno dell’indennità mensile, in modo da poter agire anteponendo gli interessi della città e dei cittadini rispetto ai propri. Tutte caratteristiche non facilmente riscontrabili nella situazione attuale. Inoltre, per ottenere un reale cambiamento, non si può prescindere dal coinvolgimento attivo di un numero sempre crescente di giovani che, troppo spesso, quando interrogati sul tema, si esprimono con frasi del tipo “appena posso me ne scappo da Adrano” o “io vivo a Catania, di Adrano non me ne frega“.
Premesso ciò, nell’attesa di una maggiore partecipazione politica da parte di una nuova INTELLIGHENZIA ADRANITA, sentiamo più che mai il bisogno di uno straordinario impegno “trasversale” per affrontare le emergenze del nostro territorio. Un impegno “unitario”, che deve investire Comune, Provincia, Regione, consiglieri di maggioranza e di opposizione. Per affrontare la situazione in cui desta il Comune di Adrano, abbiamo già detto alcuni mesi fa (http://obbiettivo-adrano.blogspot.com/2008/09/la-questione-ambientale-tra-vere-prese.html), occorre un impegno straordinario della sua classe dirigente. Perché crediamo che, in una stagione tanto difficile, soltanto così un ceto politico possa legittimarsi come ceto dirigente. Chi ha responsabilità di governo deve sentire appieno questo senso del dovere, del compito costituzionale al quale è stato chiamato, a tutti i livelli, Comune, Provincia o Regione che siano.
Ognuno di noi può osservare ogni giorno le difficoltà in cui si muove la comunità adranita. Nessuno può dire se e quando si uscirà dal tunnel e se ci sarà la ripresa che tutti auspichiamo per la nostra città. È necessario allora che nell’attesa ci sia un’altra ripresa: quella appunto istituzionale.
A condizione di straordinaria emergenza, deve corrispondere uno straordinario impegno della classe dirigente! Un impegno volto a costruire un “patto per il bene comune”, un patto cioè per il buon governo della città e del suo territorio. Un patto che veda attorno a un tavolo forze politiche e di governo, forze sane, imprenditoriali e sociali, tutte mosse dall’unico interesse del “bene comune” e non da tattiche di retroguardia, risse tra fazioni o personalismi.
Ma occorre che chi occupa posizioni di governo prenda subito l’iniziativa.

Obbiettivo Adrano, coerentemente con quanto affermato anche in passato, è disponibile e pronta al confronto di idee e proposte. Ma che si faccia presto e si faccia bene, nell’interesse di tutti. Con il senso e la misura dell’infinito.


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