fonte: gds.it

Cinque pagine piene di richiami a leggi e decreti per dire agli assessori che tutti, o quasi, gli atti da loro compiuti devono prima passare da Palazzo d’Orleans. Pena, la nullità dei provvedimenti. Il presidente ha scritto la delibera martedì ma negli assessorati è arrivata fra giovedì e venerdì. Il testo prevede l’obbligo di «dare preventiva comunicazione per assicurare una informazione e eventuale determinazione collegiale» sui vari provvedimenti. L’elenco degli atti che devono prima passare da Palazzo d’Orleans è lunghissimo. In primis, l’assegnazione di risorse pubbliche (almeno quelle di importo superiore a 5 milioni). Poi gli assetti territoriali: dalla programmazione urbanistica alla pianificazione commerciale, soprattutto se sono previsti insediamenti di grandi strutture di vendita.
Pur supportata da una sfilza di norme, la mossa di Lombardo circoscrive e limita di fatto l’autonomia dei membri della giunta. Il governatore vuole preventivamente essere informato di decreti che prevedano infrastrutture per acqua o rifiuti e per la mobilità. E specificamente elenca «autostrade, superstrade, aeroporti e porti anche turistici». Stesso obbligo per «iniziative di grande impatto sui livelli occupazionali, industriali, agricoli, del terziario e in particolare turistici». Il governatore dovrà essere informato in anticipo di «iniziative per la realizzazione ed esercizio di grandi impianti di produzione e trasformazione di energia, anche da fonti rinnovabili».
Ma soprattutto, la delibera inviata ai dodici assessori, si sofferma su «gestioni commissariali», «nomine in enti pubblici e/o privati e società partecipate», «fondi strutturali e comunitari e in generale tutte le risorse sia statali che europee per una razionalizzazione sotto il profilo della coerenza degli interventi». Tutto deve passare da Lombardo e dalla giunta, anche genericamente gli «atti a contenuto normativo, circolari e direttive». E ancora «la comunicazione è dovuta anche per espressione di pareri e atti abilitativi o di assenso ad enti, amministrazioni e privati».
L’obbligo è rigoroso. Nella delibera partita da Palazzo d’Orleans è scritto che «la violazione impegna la responsabilità personale, politica e giuridica degli assessori e può riverberare un vizio dell’atto adottato, con tutte le conseguenze previste dalle leggi vigenti».
Un capitolo a parte il governatore ha riservato nella delibera a «comunicazione, promozione e pubblicità istituzionale»: indipendentemente dalle fonti di finanziamento, scrive il governatore, e per verificare preventivamente coerenza ed economicità «i vari rami dell’amministrazione sono tenuti a inviare alla segreteria generale proposte di progetti di comunicazione che prevedono la diffusione di messaggi su quotidiani, periodici, tv, manifesti e quant’altro. Il tutto unitamente a una informativa che dovrà specificare obiettivi, strategia e risorse». Sarà poi Palazzo d’Orleans a prendere in mano la situazione: «L’apposito ufficio – è l’ultimo passo della delibera -, che assolverà le funzioni di Agenzia per la comunicazione istituzionale, si farà carico delle fasi successive al progetto».

Pronto l’intervento del co-coordinatore del Pdl in Sicilia, Giuseppe Castiglione. “Con una delibera palesemente illegittima, che prevede una visione preventiva degli atti dei suoi assessori, il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ha di fatto commissariato la sua giunta. Questo ulteriore atto che accentra tutto nelle mani del governatore – aggiunge Castiglione – farà sì che, dopo il blocco della spesa che paralizza tutte le attività produttive, si creerà un intralcio anche alla pubblica amministrazione per un incomprensibile e illegittima decisione: la visione preventiva dei documenti da parte del presidente Lombardo. Il rischio è la paralisi della spesa pubblica, perché ogni parere, ogni variante, ogni virgola, dovrà essere prima visionata dal presidente. E in questo momento ogni minimo ritardo è invece un ulteriore colpo durissimo alla disastrata economia della nostra Isola. Quello che stupisce in questa vicenda è che nessuno degli assessori commissariati abbia reagito in giunta a un atto che viola palesemente la legge e il buon senso. Tra l’altro ci giunge voce che tra poco metterà loro anche il bavaglio perché impedirà di parlare, anche i comunicati stampa dovranno essere vistati dal presidente. Ma dagli assessori nessun sussulto di orgoglio”. In effetti qualche mugugno c’è, anche se resta sotto traccia.
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