Catania. Con le riduzioni d’organico previste dal nuovo piano dell’Enel le unità operative in provincia di Catania saranno diminuite da 7 a 5, con yn taglio del 30%. A rischio chiusura sono l’unità operativa del comune di Adrano e un’unità operativa della città di Catania. A denunciarlo, in una nota congiunta, le sigle sindacali CISL e FLAEI che temono ripercussioni sulla qualità del servizio alle utenze:

«Si tratta – dice il segretario generale della federazione di categoria provinciale Flaei Cisl, Michele Spitale – di una riduzione che fa seguito alla contrazione del personale sul piano nazionale. In applicazione di una normativa Fornero, sono fuorusciti 4300 lavoratori, a fronte di un ricambio di sole 2500 unità. Oggi ci troviamo a valutare una proposta dell’azienda che congela una riduzione già di fatto. Una proposta fatta da un’azienda che mantiene la quantità di lavoro ma riduce il numero di addetti e di strutture. Un processo che porterà a fornire un servizio meno efficiente e meno efficace di quello attuale».

«La riorganizzazione della rete Enel – afferma Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl etnea – preoccupa anche per le conseguenze che tali decisioni possono avere sui servizi forniti alle aziende. La capacità di attrarre investimenti e di accogliere imprenditoria che possa portare a nuova occupazione e nuovo lavoro produttivo nasce anche dalla qualità e dalla quantità di servizi che offre. Non vorremmo che le decisioni dell’Enel portassero a un ulteriore impoverimento dell’offerta che penalizzi ancora Catania».

 

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