L’associazione “Giuseppe Greco” chiede chiarezza

«Il progetto di una pista di elisoccorso all’interno dell’ospedale di Biancavilla è una promessa e va realizzata». Per due ragioni. Per le esigenze di un territorio, visto che finora gli atterraggi d’emergenza sono avvenuti in spazi non idonei (dal campo sportivo “Orazio Raiti” a piazza San Giovanni Bosco). E per la memoria di Giuseppe Greco (il ragazzo di 22 anni morto nel gennaio 2007 in un incidente con la propria moto, a pochi passi dal nosocomio), alla quale il padre, Carmelo, sostenuto da tanti amici, ha dedicato una battaglia civile, attraverso l’associazione intitolata al figlio, per la costruzione dell’opera.
Un’opera, di fatto, promessa dalla Regione e dall’Asp e sostenuta da politici di ogni colore durante le campagne elettorali. Ma che ora rischierebbe di naufragare. Nessun pronunciamento ufficiale. Eppure, la notizia di qualche giorno fa sullo stanziamento regionale di 400mila euro per un’elisuperficie vicino lo stadio di Adrano (leggi) mette in apprensione l’associazione “Giuseppe Greco”.
La struttura, ammessa a finanziamento grazie al progetto presentato dal Comune di Adrano, sbarrerà la strada a quella di Biancavilla? Possibile che due infrastrutture uguali si concentrino in alcuni chilometri dello stesso territorio?
«Sono chiarimenti che vorremmo avere – dice Carmelo Greco – visto che alla nostra causa, sottoscrivendo una petizione, si erano uniti 7000 cittadini di Adrano, Biancavilla e Santa Maria di Licodia. Vogliamo garanzie precise, noi non indietreggiamo».
A sollecitare l’opera è pure il deputato regionale Nino D’Asero, che segue l’iter da anni e che ora si rivolge al commissario dell’Asp di Catania, Gaetano Sirna.
In una nota, l’esponente del Pdl ricorda: «Risale al 2007 l’approvazione, da parte dell’allora Giunta Cuffaro, del decreto che stanziava 100mila euro per la realizzazione dell’indispensabile opera salvavita». Seguì anche una visita dell’allora assessore alla Sanità, Roberto La Galla. «E’ già passato troppo tempo da quell’incontro – aggiunge D’Asero – e altri incidenti gravi si sono verificati, in assenza di una struttura che avrebbe certamente potuto far gestire l’emergenza in maniera diversa. Per questo, adesso bisogna snellire le pratiche burocratico-amministrative per realizzare al più presto l’opera».

fonte: articolo di Vittorio Fiorenza sul quotidiano La Sicilia
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