fonte: La Sicilia, Videostar

Dopo l’archiviazione, richiesta dal gip Aldredo Gari (clicca QUI per leggere il post), delle indagini sulla misteriosa morte in carcere del 19enne di Biancavilla Carmelo Castro, il senatore Salvo Fleres, Pdl, a distanza di circa cinque mesi, ripropone al ministro della Giustizia una seconda interrogazione parlamentare. La prima, presentata nel maggio del 2010 non ebbe risposta, così come non ebbe risposta neppure un’altra analoga interrogazione presentata dal senatore del Pd Felice Casson.
Castro, incensurato, arrestato pochi giorni prima, accusato di aver fatto da palo in una rapina, il 28 marzo 2009 fu trovato impiccato, agonizzante, nella sua cella di isolamento nel carcere di piazza Lanza. Eppure il giovane era detenuto in regime di «grandissima sorveglianza» e pertanto non avrebbe dovuto trovare né il tempo, né il modo per uccidersi. Ma sia i familiari, sia l’avvocato di fiducia, sia il senatore Fleres (che ricordiamo è anche Garante dei diritti dei detenuti) ha questo punto non fanno più mistero dei dubbi sorti sin dal primo momento, anche perché a quanto pare Carmelo non aveva mai dato segni di volontà suicida: che vi siano responsabilità di terzi?
«Dalle dichiarazioni del personale penitenziario – scrive Fleres – risulta che quella mattina il detenuto si presentava “tranquillo”, e che accompagnato in cella alle 9 è stato rinvenuto privo di vita alle 12,20; i consulenti medico-legali hanno accertato “abbondante quantità di cibo non digerito”; ma in nessuna delle dichiarazioni del personale sarebbe stato riferito della distribuzione del vitto, per questo l’interrogante chiede di sapere: se il Ministro ritenga di disporre immediate indagini in Piazza Lanza al fine di accertare a che ora fu distribuito il vitto al detenuto; acquisire i nomi dei detenuti-lavoranti che gli hanno portato il cibo e dell’agente che li sorvegliava; accertare a che ora furono ritirate le vettovaglie e i nomi degli addetti; acquisire le videoregistrazioni del 28 marzo 2009 del “reparto Nocito”, dei corridoi e dell’uscita delle automobili dell’istituto, con l’indicazione dell’orario; trattandosi di detenuto sottoposto grandissima sorveglianza, accertare chi abbia svolto la vigilanza dalle ore 9 alle 12,20 del 28 marzo 2009». Fleres chiede anche di accertare come mai un soggetto in arresto cardiorespiratorio sia stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale con una normale auto, senza alcuna assistenza medica e/o ausilio respiratorio, e perché non fu richiesto l’immediato intervento del 118.
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