Tony Zermo su La Sicilia del 11/09/2010

Pino Firrarello, senatore di lungo corso del Pdl, ha sempre l’ascia di guerra sul tavolino. Sulla situazione politica nazionale dice: «Ci saranno nuove elezioni. Berlusconi finge di voler andare avanti con questo governo perché ha capito che il popolo è contrario a votare, e allora fa comprendere di essere tirato per la giacca da Bossi. Ma in realtà lui alle elezioni ci vuole andare perché sa che è il momento buono, i suoi avversari piccoli e grandi non sono preparati».

Ma un sondaggio dà Fini al 7%.
«Ce l’ha ora che nessuno parla, che non è partita la campagna, vedremo questo 7% quanto sarà alla fine dei giochi. Comunque questa legge elettorale è sbagliata, perché al Senato qualunque coalizione rischia di non avere la maggioranza. Che ragionamento è che bisogna avere la maggioranza collegio per collegio? I voti complessivi debbono andare al collegio unico nazionale e chi prende un voto in più, se c’è una legge per il premio di maggioranza, lo prende».

E in Sicilia che succede, mi pare che ci sia una fase di tregua tra il Pdl lealista e Lombardo.
«Ma quale tregua. Quando si fa un governo quater a distanza di due anni e mezzo significa che siamo al di fuori di quella che è una società moderna. Una società moderna prevede che se tu hai avuto i voti per governare devi governare, devi affrontare i problemi e devi risolverli. E invece abbiamo assistito a un rincorrere di governi uno dopo l’altro sapendo che si incomincia da capo per non fare nulla perché Lombardo fa solo occupazione di potere. A questo punto, basta, si vada a votare. Sul piano energetico ci sono 1700 pratiche da esaminare, ma nel frattempo quelle che interessano sono state esaminate. Stiamo perdendo un sacco di soldi per la mancata programmazione. Manda via la direttrice della Programmazione, la Palocci, nomina Robert Leonardi, dopo qualche mese lo toglie e lo manda a Bruxelles, ora ha messo Felice Bonanno, una persona capace di lavorare, ma per poter lavorare ci vogliono i dirigenti che fino a oggi non ci sono».

Voi però vi siete messi sempre di traverso e questo forse ha determinato la difficoltà di rapporti tra la Sicilia e Roma. Ma a suo parere quanto dura il governo Lombardo?
«Secondo me fino alla fine dell’anno, però c’è da dire che il Pd siciliano non ha alcun interesse a votare perché all’Ars si ridurrebbe a 14-15 deputati con Di Pietro e i partitini di sinistra che rosicchieranno consensi. E quindi resterà aggrappato a Lombardo finché potrà. Però questa giunta regionale sta facendo troppi danni, a fine anno si perderanno altri 760 milioni per mancanza di programmazione e di progetti. Ormai siamo a tre anni dalla scadenza degli aiuti europei e per mia esperienza posso dire che se anche Lombardo oggi impegna tutte le risorse non riuscirà comunque a contabilizzarle perché non c’è più il tempo. Se io oggi faccio un bando, prima che si concluda passano tre anni, ecco perché oggi è già tardi. E dopo il 2013 la Sicilia non sarà più obiettivo 1. Oggi queste risorse, che non sfruttiamo, le abbiamo perché Berlusconi nel 2005 si trovò presidente di turno dell’Unione europea e allora agevolò le nostre regioni in ritardo di sviluppo, ma sarebbero state fuori perché oltre la media europea, nonostante i loro guai».

Ma è possibile che il governo Lombardo non abbia fatto nulla di buono? Ad esempio non ha tappato il buco della Sanità?
«Provate ad andare negli ospedali siciliani. Se vi sentite male e chiedete di fare un controllo vi dicono di ripassare tra un anno. Hanno fatto la riforma del 118. Lo sapete che costa più di prima, che perde 3 milioni di euro al mese oltre a quello che perdeva prima? Che tipo di riforma hanno fatto?».

Insomma, va tutto male, mentre nella sua Bronte va tutto bene?
«Posso dire di sì. Abbiamo messo nel Prg il campo da golf e c’è già uno studio di massima, abbiamo accertato che si possono fare gli espropri perché il campo da golf viene considerato giustamente opera pubblica. La Provincia ha tre progetti per il golf: quello di Bronte, quello di Randazzo e il terzo a Riposto. Appena esce il bando della Regione, la Provincia presenterà la richiesta di finanziamento».

E lo sfruttamento turistico dell’Etna con una funivia?
«Partirebbe tra Bronte e Maletto, ma gli ambientalisti non me la fanno fare. Con Giogiò Russo avevamo fatto anche il progetto di una strada di nessun impatto, ma nemmeno questo è stato possibile perché nella legge istitutiva del Parco non è previsto che nella zona A possano circolare le auto private. Mentre nel resto d’Italia si può fare, in Sicilia è proibito».
—-> http://obbiettivo-adrano.blogspot.com/