Lettera aperta della Presidente Marisa Mazzaglia per il compleanno del Parco.

Cari amici,

voglio e vogliamo ringraziarvi davvero di cuore per i vostri tanti e graditissimi messaggi di auguri per il nostro ventisettesimo compleanno. Auguri che, nonostante le grandi difficoltà che incontriamo nel nostro lavoro quotidiano per la grave e penalizzante carenza di risorse che condividiamo con tanti altri enti pubblici siciliani, ci spingono e incoraggiano ad andare avanti con rinnovato impegno e determinazione nel nostro progetto di un Parco che oltre ad essere uno straordinario tesoro naturale oggi patrimonio di tutto il mondo, diventi una risorsa concreta ed una prospettiva reale per i suoi giovani ed in generale per le sue genti.
Il Parco dell’Etna compie dunque 27 anni e ci sembra utile ripercorrere rapidamente le tappe che portarono alla sua nascita, ricordando anche alcune figure che si spesero con tenacia perché ciò accadesse. Fu un convegno della Società Botanica Italiana, nel lontano 1962, a porre per la prima volta in termini concreti la necessità di istituire un parco naturale nell’area etnea, per tutelare questo nostro ambiente straordinario ed unico nel mondo, come ha riconosciuto l’Unesco il 21 giugno 2013, con l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale. L’iniziativa fu fortemente sostenuta dal prof. Valerio Giacomini e da gruppo di studiosi ed appassionati, che la portò avanti con molta determinazione.
Da allora trascorsero ben 25 anni, un quarto di secolo, per arrivare nel 1987 alla istituzione del Parco regionale dell’Etna, che oggi mi onoro di presiedere. Un lungo e intenso periodo di forte dibattito e anche di roventi polemiche, molto importante nella storia dell’ambientalismo siciliano, con un passaggio storico fondamentale: la straordinaria marcia dello Zingaro, del 18 maggio 1980, tra Scopello e San Vito Lo Capo, che vide la partecipazione di migliaia di persone che chiedevano la creazione della prima area protetta nell’isola in quel bellissimo tratto di costa.
Mi piace ricordare, in questa fase storica, un pretore degli anni ’70 ambientalista “ante litteram”, il giudice Ugo Scelfo, che rappresentò in modo esemplare la presenza dello Stato a difesa del territorio e la legalità contro i tentativi di edificazione selvaggia sull’Etna.
L’anno successivo la riserva dello Zingaro fu istituita dall’Assemblea Regionale Siciliana, che il 6 maggio 1981 varò la legge regionale n. 98, successivamente modificata dalla legge n.14 del 1988, che sostanzialmente prevedeva la nascita di 3 parchi naturali, l’Etna, i Nebrodi e le Madonie e di 19 riserve. Con questa “legge quadro” la regione siciliana decise di avviare un’azione organica di tutela, con una nuova politica del territorio.
Per la istituzione del Parco dell’Etna, fu determinante il contributo di un Comitato di Proposta, composto dai rappresentanti dei 20 Comuni interessati che oggi ricadono nel territorio dell’area protetta, da ambientalisti e docenti universitari. Come non ricordare, tra loro, due “grandi vecchi” ancora oggi molto attivi e innamorati dell’Etna come il nicolosita Tano Asero e il linguaglossese Turi Lo Giudice?
La proposta venne poi definita nel settembre del 1985 e fu integrata e completata a seguito delle numerose osservazioni da parte di cittadini, enti locali, istituzioni scientifiche ed associazioni ambientaliste. L’atto di nascita del Parco dell’Etna, primo Parco siciliano ad essere istituito, porta la data del 17 marzo 1987 (D.P.R.S n. 37). Il 14 agosto dello stesso anno venne costituito l’Ente di diritto pubblico per la gestione dell’area protetta, denominato Ente Parco dell’Etna con sede a Nicolosi (CT).
Il primo Consiglio del Parco, impegnato a governare la delicata fase iniziale della vita dell’ente, era composto da ben 66 membri, in ampia rappresentanza dei venti Comuni dell’area protetta. Ci fa piacere citarli oggi uno per uno, Comune per Comune, per significativa memoria storica. Eccoli:
Adrano, Giuseppe Quaceci, Pietro Reina, Vincenzo Castiglione; Belpasso, Agatino Santo Leotta, Angelo Milazzo, Giovambattista Spampinato; Biancavilla, Giuseppe Calaciura, Alfio Petralia, Giuseppe Viaggio; Bronte, Salvatore Pizzuto, Antonio Luigi Saitta, Francesco Spitalieri, Nunzio Ciraldo, Gaetano Longhitano; Castiglione di Sicilia, Vincenzo Grasso, Rosario Bisicchia, Ettore Pagano; Giarre, Rosario Sorace, Carlo Calì, Orazio Vitale; Linguaglossa, Salvatore Lo Giudice, Carmelo Mazza, Antonino Lampuri; Maletto, Paolino Mangano, Rosario Gorgone, Enrico Minissale; Mascali, Salvatore Catalano, Paolo Virzì, Ernesto Pariti; Milo, Giuseppe Russo, Rosario Cavallaro, Giuseppe Sampognaro; Nicolosi, Ascenzio Borzì, Antonino Tomaselli, Salvatore Tarso; Pedara, Domenico Taverna, Salvatore Leonardi, Domenico Rizzo; Piedimonte Etneo: Salvatore Cassaniti, Domenico Cavallaro, Sante Puglisi; Ragalna, Salvatore Cunsolo, Salvatore Nicolosi, Salvatore Chisari; Randazzo: Marco La Ruota, Giovanni Spartà, Antonino Lanza, Carmelo Agati, Francesco Tempesta; Sant’Alfio: Salvatore Patanè, Giacomo Giuseppe Nicotra, Salvatore Leonardi; Santa Maria di Licodia: Francesco Tosto, Salvatore Pelleriti, Giovanni Tricomi; Trecastagni, Venero Di Paola, Alfio Leonardi, Salvatore Pasqualino; Viagrande: Rosario Fatuzzo, Venera Carbonaro, Antonino Cristaldi; Zafferana Etnea: Mario Torrisi, Salvatore Maccarrone, Giuseppe Coco, Michele Sapienza, Salvatore Di Mauro.
Così come mi piace citare il primo presidente e “padre nobile” del Parco Bino Li Calsi e il direttore Franco Russo, figura leader nell’ambientalismo siciliano sin dalla marcia dello Zingaro, della quale fu promotore.
Li ringraziamo tutti, insieme ai tanti altri che del nostro Parco hanno fatto la storia, in fondo ancora breve, e che si sono impegnati per la sua crescita e il suo radicamento nel territorio e nell’immaginario collettivo.
Oggi noi portiamo avanti questa storia, con l’impegno costante di “ascoltare” sempre di più il territorio e le sue richieste e l’ambizione di generare reali opportunità, per i giovani e non soltanto per loro, dalle straordinarie risorse naturali dell’area protetta; di renderla sempre più fruibile per tutti in ogni stagione dell’anno; di promuoverne sempre meglio l’immagine in ogni parte del mondo. Ma anche di lavorare per rendere il Parco più accessibile, semplificando e snellendo quelle procedure burocratiche che non ci fanno amare da tante, ancora troppe persone.
Lunga, lunghissima vita al Parco dell’Etna, grazie anche a voi, al vostro amore per la natura, al vostro sostegno!!!

Marisa Mazzaglia
Presidente Parco dell’Etna