Una storia terribile quella di Valentina Salamone, la giovane diciannovenne di Biancavilla (Catania) trovata impiccata in una villetta di Adrano il 24 luglio del 2010. Inizialmente la Procura chiese l’archiviazione del caso parlando di suicidio. Successivamente fu incriminato e arrestato Nicola Mancuso col quale la ragazza aveva una relazione. Ma dopo 8 mesi di carcere l’uomo fu scarcerato, anche se adesso è in galera perchè condannato a 18 anni per traffico di droga. Questa estate è arrivata la clamorosa svolta: il procuratore generale Scalia e il sostituto Gambino hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio per Nicola Mancuso con l’accusa di omicidio pluriaggravato. A suo carico infatti sarebbero emerse prove schiaccianti dopo ulteriori e accurati rilievi fatti sulla scena del crimine. A decidere il 19 ottobre prossimo sarà il Gip Marina Rizza (nella foto: il presunto assassino Nicola Mancuso e Valentina Salamone, la vittima).

A Radio Cusano Campus (www.radiocusanocampus.it), la radio dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), è intervenuto il papà di Valentina. Nino Salamone intervistato da Fabio Camillacci per la trasmissione “La Storia Oscura”, ha lanciato accuse pesanti: “Sono contento che finalmente gli inquirenti hanno definitivamente escluso l’ipotesi suicidio perchè questa ipotesi non è mai stata in piedi: Valentina è stata uccisa. E questo ormai lo dicono tutti: lo dicono gli inquirenti, i Ris e la Procura. Così come tutti, me compreso, sono convinti che il presunto assassino Nicola Mancuso non agì da solo ma con uno o più complici, visto che sulle scarpe di mia figlia sono state trovate tracce di sangue del Mancuso e di altre persone al momento ancora ignote. Però fino al giorno in cui non ci sarà qualche condanna non sarò mai sereno perchè i colpi di scena fino a oggi sono stati troppi e non vorrei che ce ne sia un altro all’improvviso. Soprattutto perchè sono convinto -ha aggiunto Nino Salamone- che nelle indagini iniziali non ci fu negligenza o superficialità ma l’intenzione di coprire qualcuno o qualcosa visto che il personaggio in questione è legato alla criminalità organizzata locale. Ecco perchè chiesero subito l’archiviazione parlando di suicidio senza chiamare un medico legale per gli accertamenti. Basti dire che l’autopsia l’abbiamo richiesta e fatta fare noi. Non mi darò pace finchè non vedrò in galera gli assassini di mia figlia”

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Ennio via altroquotidiano.it