Fa (stranamente) discutere la scelta (apprezzabile) di rinunciare a conferire l’incarico in pieno clima elettorale, con la concreta possibilità di rinunciarvi per sempre.

Seguendo l’esempio del Comune di Belpasso, attualmente commissariato dopo le dimissioni di Alfio Papale, il Comune di Adrano ha deciso di rinunciare al proprio addetto stampa. E’ scaduto nei giorni scorsi, infatti, il contratto quinquennale (stipulato dalla precedente amministrazione) con il giornalista Nicola Savoca ed il sindaco Ferrante ha ritenuto, a tre mesi dalla scadenza del proprio mandato, di non rinnovarlo.
Aldilà delle indiscusse qualità professionali di Savoca, l’amministrazione adranita ha operato una scelta che riteniamo corretta, specie in relazione all’utilizzo che di tale nomina si è fatto nei comuni limitrofi (leggi).
Lo scorso luglio, proprio per evitare che, scaduto il contratto del giornalista, fatti del genere potessero verificarsi anche nella nostra città, avevamo protocollato una richiesta (leggi) perché l’amministrazione adranita ponesse in essere tutte le iniziative atte a scongiurare la possibile “gestione clientelare” di tale carica.
La segreteria provinciale dell’Assostampa, con il suo segretario, Daniele Lo Porto, ha espresso solidarietà al collega, dicendosi pronta a denunciare, in sede penale, eventuali esercizi abusivi della professione giornalistica da parte della Pubblica amministrazione. Il sindacato dei giornalisti, come era logico aspettarsi, difende la categoria ma, in un’epoca di crisi, non solo economica, come quella attuale, alla luce della sempre più difficile situazione economica che caratterizza le finanze del nostro Comune, riteniamo sia stato corretto invertire il senso di marcia, evitando che anche ad Adrano la gestione della “cosa pubblica” potesse assumere le caratteristiche di gestione a “conduzione familiare”.
Pur ritenendo doveroso che i cittadini vengano informati, pensiamo che un Comune come il nostro possa senz’altro fare a meno di una tale figura professionale. A chi afferma, come già accaduto in passato, che un Sindaco debba avere un addetto stampa “vicino”, di cui fidarsi, rispondiamo che la figura dell’addetto stampa (pagato con i soldi dei cittadini) è ben diversa da quella di portavoce (pagato dal politico di turno, con i propri quattrini).
Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che nel 2010 Nicola Savoca aveva denunciato l’Amministrazione Comunale per mobbing e demansionamento. Il deteriorarsi dei rapporti ha inizio nel 2009, quando l’Amministrazione intraprende il licenziamento nei confronti di Savoca e di altri due dipendenti a tempo determinato (tutti assunti dalla precedente amministrazione), vicenda conclusasi con la vittoria per i tre, confermati nelle rispettive posizioni. 
Adesso, conclusa quest’esperienza, per il giornalista si profila una discesa (o salita, per dirla alla Monti) in politica: c’è anche il suo nome tra quello dei possibili candidati alla carica di Sindaco per le amministrative del prossimo maggio. Lo scontro con Ferrante si sposterà in politica?
fonte: Corriere del Mezzogiorno.it