“Oltre il 90% degli enti locali siciliani sono a rischio dissesto”. È l’oltremodo allarmante dato emerso dalla conferenza stampa tenuta stamani nella sede di Catania dell’Ars dai deputati regionali, Salvo Pogliese, Vice Presidente Vicario del Gruppo parlamentare PdL, Cateno De Luca, Presidente del Gruppo parlamentare Forza del Sud e Nino D’Asero, Vice Presidente della Commissione Bilancio dell’Ars. Un quadro ben oltre le più fosche previsioni, quindi, quello che scaturisce dai conti che i tre esponenti dell’opposizione hanno presentato: 500 milioni di euro circa di tagli ai Comuni siciliani previsti nella finanziaria approntata dalla giunta Lombardo e 20 milioni alle Province regionali.
“A ciò – ha sottolineato con forza l’on. Salvo Pogliese – si aggiunga la paralisi burocratico amministrativa della Regione che sta bloccando l’economia dell’intera Isola”. Un dato altrettanto preoccupante è poi quello che riguarda i fondi europei. “Solo il 6,7% delle pur ingenti risorse dell’Unione – ha proseguito Pogliese – è stato utilizzato, nel mentre ancora la Sicilia vive in una sorta di medioevo infrastrutturale”.
L’on. Cateno De Luca si è dal canto suo concentrato sul problema dei debiti della Regione. “A fronte di circa 5 miliardi attuali di tipo “fisiologico”, con mutui accesi e rispettive rate da saldare – ha dichiarato il capogruppo di Forza del Sud all’Ars – l’assessore all’Economia Armao attiva ora un altro mutuo per un miliardo e 50 milioni di euro in tre anni, una scelta irrazionale e suicida che sarà pagata dai siciliani tutti. No al federalismo in salsa siciliana tratteggiato da Armao, quindi – ha continuato De Luca – piuttosto la giunta pensi ai suoi emolumenti ed allo scandalo dell’equiparazione degli assessori tecnici ai deputati regionali, con l’indennità dei membri della squadra di Lombardo che giunge a cumulare quella di deputato a quella di assessore, per una mostruosità di circa 30 mila euro al mese per ognuno. Si moltiplichi per 6 e poi per 12 per capire quanto costa alla collettività la giunta Lombardo ogni anno”.
Per Nino D’Asero, “con la nuova finanziaria regionale di fatto sparirà il fondo per le autonomie, penalizzando pesantemente proprio quei Comuni che in passato sono stati virtuosi. Dobbiamo dire no – ha concluso D’Asero – ai tagli indiscriminati, perché a questo punto il rischio dissesto per moltissimi Comuni siciliani è reale e tangibile ed occorre stringersi per evitare un simile disastro”.
—-> http://obbiettivo-adrano.blogspot.com/