La lotta dei Comuni siciliani contro la privatizzazione dell’acqua nella regione, è approdata ieri, in Consiglio Comunale a Santa Maria di Licodia. La proposta di legge regionale di iniziativa dei consigli comunali e popolare, che “fissa i principi per la tutela, il governo, la gestione pubblica delle acque, e le disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia”, è stata approvata all’unanimità dei presenti in aula. Oltre 120 i Comuni che hanno deliberato la proposta, da presentare all’Ars.
Un’iniziativa promossa dal “coordinamento enti locali contrari alla gestione privata dell’acqua” per modificare la legislazione vigente, e porre fine alle privatizzazioni del servizio idrico e ripubblicizzare l’acqua dove è stata privatizzata. Un forte impegno comune per difendere il principio, come si legge nella proposta, “che l’acqua è un bene di tutti e non merce condizionata dal mercato e dal profitto”. Difendere l’acqua pubblica significa tutelare l’efficienza dei servizi e tenere i costi di gestione bassi, privatizzare invece rappresenterebbe un aumento dei costi a vantaggio dei privati e a totale carico della collettività, costretta, ancora una volta, a fare i conti con il caro-vita, in aumento realmente esponenziale negli ultimi anni.
Registriamo con delusione l’immobilità sul tema del Consiglio Comunale adranita, frenato da scontri interni che vanno ormai avanti da troppo tempo e da mai celati, tanto più per questi temi, conflitti di interesse.
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