Oltre il 50 per cento, con punte del 75. È questo il tasso di raccolta differenziata raggiunto nei villaggi messinesi in cui, lo scorso 13 aprile, la giunta di Renato Accorinti ha dato il porta a porta. A certificarlo, ad appena un mese dall’avvio, è il commissario liquidatore di Messinambiente, Alessio Ciaccinel suo sito online. Ganzirri, Torre Faro, Giampilieri, Altolia, Molino,Pezzolo e Briga le zone interessate. Ciacci, fautore della strategia rifiuti zero ePersonaggio ambiente 2012, parla di «dati incoraggianti». Quattro tonnellate e mezzo di carta, oltre cinque di plastica e oltre tre di vetro, per un totale di circa 13 tonnellate di materiali, «grazie alla separazione fatta dai cittadini non sono diventate rifiuti». «Sono state sottratte alle discariche e avviate al riciclo».

L’ex assessore all’Ambiente del Comune di Capannori riferisce che le percentuali di raccolta differenziata variano a seconda dei villaggi, «con percentuali in media molto incoraggianti». Il dato più eclatante è costituito dal 75 per cento raggiunto a nord della città, a Ganzirri, una delle zone più popolose tra quelle coinvolte nel nuovo sistema di raccolta differenziata, rinomata per la sua vocazione turistica. «Ma in ogni zona si è andati oltre il 50 e 60 per cento di materiale avviato a riciclo».

E dire che gli esordi non sono stati dei migliori, con le famiglie – circa quattromila 800, per un totale di 12mila persone – che, nel primo giorno di porta a porta, hanno lasciato davanti alle proprie abitazioni sacchi di immondizia indifferenziata. Quando non li hanno direttamente riversati in qualche cassonetto. Da quel momento, tuttavia, sono stati compiuti passi da gigante. Basti pensare che, come ammesso lo scorso 14 marzo dall’assessore all’Ambiente del Comune di Messina, Daniele Ialacqua, la media della differenziata, nel 2014, è stata al di sotto del dieci per cento. A Palermo, secondo uno studio pubblicato nel 2014 dall’ufficio Statistica del Comune e dal Sistema statistico nazionale, nel 2012 si era al 10,6 per cento. Catania, nello stesso periodo, era al 12,8, secondo l’Istat. Al primo posto in Sicilia, in base a quanto riportato lo scorso marzo da Rifiuti zero, c’è Alcamo, con una media del 45 per cento.

«È la conferma che anche a Messina si possono raggiungere grandi traguardi, nonostante le difficoltà e i ritardi che ancora si registrano – dichiara Ialacqua, rifacendosi alle risultanza divulgate da Ciacci – ci aspetta un periodo di grandi innovazioni nel campo della gestione dei rifiuti in città, i primi dati che ci provengono dalla raccolta differenziata porta a porta ci incoraggiano ad andare avanti e a essere fiduciosi per l’immediato futuro».

I numeri, aggiunge Ciacci, sono «in linea con le nostre aspettative. È un motivo di profonda soddisfazione e di riscatto per i lavoratori di Messinambiente ma – ammonisce – occorre mantenere alta l’attenzione dell’azienda per perfezionare il sistema di raccolta differenziata ed estendere le aree del porta a porta. È inoltre necessario che continui a crescere la disponibilità e la convinzione dei cittadini specie di coloro che restano ancora titubanti di fronte ai benefici della raccolta differenziata».

Grazie al finanziamento di circa 240mila euro concesso, per la prima volta in Italia, da Comieco a Messinambiente, conclude il commissario, «l’ufficio acquisti dell’azienda ha iniziato le procedure per comprare dei mezzi e delle attrezzature che permetteranno di potenziare e migliorare il porta a porta e poter fare adeguata campagna di sensibilizzazione alla città sulla corretta separazione dei materiali».

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Fabio Bonasera