Ultim’ora: il sequestro è stato disposto, i cani in totale sono 1100 e sono stati affidati al sindaco Bianco che si presume si avvarrà delle associazioni animaliste per la cura degli stessi.

Nel novembre 2013 sulla testata on line LinkSicilia, avevamo scritto dell’appalto del canile comunale per il 2013/2014 per un milione e duecentomila aggiudicato alla NovaEntra con provvedimenti autorizzatori, super liberali. Apprendiamo che la task force del Ministero della Salute, dopo aver effettuato i controlli sui canili della NovaEntra, in convenzione coi comuni di: Catania, Adrano, Misterbianco, Biancavilla, S. Maria di Licodia, ha chiesto alla Magistratura il sequestro dei canili gestiti dalla NovaEntra col conseguente affidamento delle strutture alla associazione animalista “L’altra Zampa”.
La richiesta viene motivata dalla task force con le pessime condizioni di vivibilità riscontrate nei canili, nel benessere degli animali, nel degrado delle strutture e nel de nutrimento degli animali. In attesa di poter essere più circostanziati vi riproponiamo un’inchiesta sulla NovaEntra, postata a novembre 2013 su LinkSicilia, riscontravamo, già allora,gravissime carenze sia amministrative, autorizzatorie e appaltizie.

Appalti Comunali confezionati su misura? Questo ci chiedevamo nella nostra inchiesta! Alla direzione Ecologia e Ambiente i bandi sembrano preparati da ‘sarti’ che non sbagliano una misura… Non solo. Di norma, per motivazioni quasi ‘esoteriche’ a partecipare alle gare pare sia sempre una sola ditta con ribasso d’asta praticamente inesistente…

Nel verbale del 3 maggio 2012, a colpo d’occhio, notiamo l’assenza del Cig (Codice identificativo gara) senza il quale si consente alla ditta aggiudicataria di evadere, totalmente, la tassa dovuta all’autorità di vigilanza contratti(AVC) per essersi aggiudicata la gara.

Gara a trattativa privata “multipla” per il canile Comunale che viene aggiudicata all’unica società partecipante: l’associazione NovaEntra, con un ‘astronomico’ ribasso percentuale dello 0,1 (zero virgola uno per cento!). Ad un prezzo di € 2,4975, un monumentale affare di 225.000,00 euro.

Con altro bando a valere per il 2013 e fino al 31 dicembre 2014, per un minimo di 600 cani, con le stesse “geniali” caratteristiche del bando precedente, anche questa volta “in solitudine”, l’associazione Nova Entra si aggiudica, con ribasso percentuale quintuplicato rispetto al precedente, pari allo 0,05%, ovvero 2,587 euro (si noti nonostante il ribasso sia stato quintuplicato rispetto al precedente, il prezzo di aggiudicazione è più alto): un lucroso appalto di oltre un milione di euro .

La creatività della burocrazia comunale della Direzione Ecologia del Comune di Catania si supera in goliardia, allorché l’ufficio Ecologia addetto al controllo degli scarichi accerta che “lo scarico delle acque reflue di tipo domestico derivanti dai servizi igienici e delle acque di lavaggio dei box che ospitano gli animali sono risultate, all’analisi, assimilabili a quelle di origine domestica”.

Non siamo certi di capire per bene quanto leggiamo. Gli scarichi delle acque provenienti dai servizi igienici e le acque per il lavaggio dei box che ospitano non meno di 600 cani, sono “assimilabili a quelle di origine domestica”?

Come può, il laboratorio d’analisi, assimilare a quelle di origine domestica, le acque reflue provenienti dai box, dopo che sono stati puliti? Box che ospitano non meno di 600 cani.

Non viene sfiorato da nessuna perplessità il biologo che effettua le analisi? Magari la diagnostica strumentale starata? O la sostituzione del campione esaminato?

Un’ altra Direzione comunale, l’Urbanistica e gestione del Territorio, rilascerà, ad aprile 2012, una concessione edilizia in sanatoria per l’immobile di via Villa Flaminia, n. 68, un edificio a quattro elevazioni fuori terra destinato a civile abitazione, che la NovaEntra ha adibito a canile.

Decisamente la NovaEntra sarà stata baciata dalla fortuna! Non esiste Direzione dipartimentale comunale dove le sue variegate richieste autorizzatorie non trovino accoglienza. Non si spiegherebbe altrimenti come avrebbe potuto, un’associazione privata, compiere un percorso burocratico variegato e complicato, come quello per la gestione di un canile Comunale, passando indenne attraverso ad almeno due direzioni Comunali, Ecologia ed Urbanistica, portando a termine quando si era prefissato. Una vera e propria impresa titanica.

Magari, a ben vedere, miracoli e Titáni hanno poco a che fare con quanto stiamo trattando. Solo un’imperdonabile svista dei burocrati comunali, che per la quantità delle loro retribuzioni annue pesano sulle casse comunali per milioni di euro, può spiegare che il fabbricato di via Villa Flaminia n. 68, con destinazione d’uso a civile abitazione, possa essere destinato a canile.

Dobbiamo precisare che la destinazione d’uso degli immobili è elemento rilevante e importantissimo. A secondo della destinazione d’uso, il proprietario avrà facoltà di utilizzarlo in un modo piuttosto che un altro. Se la destinazione d’uso è di civile abitazione, quel dato immobile si potrà adibire solo come unità abitativa. Se la destinazione d’uso è per attività commerciale, quel dato immobile si potrà adibire solo ed esclusivamente ad attività commerciale e mai è poi mai a civile abitazione. Un immobile che ricoveri e mantenga cani deve avere destinazione d’uso di attività commerciale.

Senza alcun dubbio se un immobile ha destinazione d’uso per civile abitazione, questa è preclusiva, ostativa e incompatibile per qualsiasi attività commerciale. A canile comunale non si può adibire a un edificio con destinazione d’uso di civile abitazione.

Per quanto esposto sopra è di tutta evidenza che il canile Municipale di Catania non sia in regola con la normativa concessoria e autorizzativa, eppure alla NovaEntra, il Comune corrisponde, illecitamente, milioni di euro di risorse pubbliche, evadendo, in qualche caso, con la responsabile complicità dei burocrati comunali, profumatamente pagati dai Catanesi, migliaia di euro di tasse dovute all’autorità vigilanza contratti (AVC) per l’aggiudicazione delle gare.

Come è possibile che nessuno dei burocrati – ripetiamo: profumatamente pagati – delle Direzioni competenti per il rilascio delle autorizzazioni non si accorgano che qualche carta ha le righe fuori posto? Può essere solo incompetenza? Può essere una svista? O c’è altro? Dobbiamo lamentare che, a distanza di 40 giorni dalla prima pubblicazione, tutto tace. Nessuno dell’amministrazione Bianco, ancora, ha ritenuto opportuno intervenire. Saranno distratti pure loro?

FONTEhttp://www.ienesiciliane.it/cronaca/14277-catania-vita-da-cani-richiesto-alla-magistratura-il-sequestro-dei-canli-novaentra-di-catania-e-adrano.html

AGGIORNAMENTO 18/04/2014

Cronaca, “vita da cani”: aggiornamento sul sequestro dei canili Novaentra a Catania ed Adrano

 

di Ignazio De luca Iena senza guinzaglio
Come vi avevamo anticipato in anteprima con un nostro report esclusivo, nella tarda serata di ieri 16 aprile, la task force del Ministero della Salute, ha chiesto e ottenuto dalla Procura di Catania, il sequestro dei canili gestiti dalla NovaEntra a Catania e Adrano.
Il provvedimento scaturisce dalle pessime condizioni di vivibilità, sovra affollamento e numerose carenze strutturali, riscontrate in entrambi i canili . Nel canile NovaEntra di S. Giovanni Galermo erano ospitati (?) 570 cani mentre in quello di Adrano solo 480. Poche decine, dei quasi 1.100 cani non sono malati di leismaniosi.

Dalle informazioni di cui al momento disponiamo, parrebbe che la “visita” della Task Force del Ministero sarebbe stata in qualche modo “sgamata” dai responsabili della NovaEntra, infatti gli addetti si sarebbero fatti trovare tutti schierati indossando linde tute bianche, stile RIS, e con tutti i pozzetti, atti a contenere le carcasse dei cani morti, vuote e sterilizzate!!
La soffiata con l’avviso dell’imminente ispezione Ministeriale, se mai ci fosse stata, comunque non ha potuto evitare il provvedimento giudiziario.
I 570 cani, per i quali la NovaEntra col Comune di Catania aveva un appalto di 1.200.000,00 euro,per il 2013 /2014, sono stati affidati al Sindaco Bianco. Quelli di Adrano al Sindaco Ferrante. Le associazioni animaliste : “L’altra Zampa e La Lega del Cane” mentre scriviamo queste note hanno presentato istanza alla Procura per gestire, si spera meglio della NovaEntra, la cura e il mantenimento degli amici dell’uomo.

Alcune considerazioni vanno fatte sulle modalità con le quali la NovaEntra in questi anni ha gestito l’affare milionario dei canili.
Ieri vi avevamo riproposto l’inchiesta che avevamo fatto sulla NovaEntra e le convenzioni milionarie stipulate col Comune di Catania, l’ultima delle quali per il 2013 /2014.
Sapevamo e ci chiedevamo per averlo scritto il 5 ottobre 2010 su Sud Giornalismo d’inchiesta “Ma quanti cani possono contenere i canili gestiti dalla NOVA E.N.T.R.A? Interrogativo legittimo, visto che la Novaentra è riuscita ad aggiudicarsi la gestione dei canili, dei Comuni di Catania, Bronte e S.Maria di Licodia, come se l’associazione detenesse una sorta di monopolio nel settore.
Tanto che la NOVA E.N.T.R.A. gestisce anche il canile del Comune di Misterbianco, anzi per questo servizio l’associazione che sembrerebbe monopolista, percepisce una retta giornaliera di mantenimento e ricovero per ogni cane di euro 4.50.
Una retta stratosferica se rapportata a quella di Catania(euro 2.45), ma sappiamo e capiamo bene che in Sicilia i costi per i servizi lievitano per obiettive ragioni di “disagio”.

Ma i dirigenti e i funzionari di questi Comuni, che con le loro retribuzioni assorbono fette consistenti dei bilanci, così superficialmente spendono e spandono risorse pubbliche? Perché non hanno effettuato i controlli successivi alla stipula della convenzione per l’esatto adempimento contrattuale? In particolare la direzione ecologia del comune di Catania con i suoi dirigenti è sempre al centro di complicanze appaltizie di bandi e di gare. Chissà come mai.

Alcuni lettori hanno commentato il nostro articolo e si sono anche risposti tra di loro. Al lettore Francesco D’Urso rispondiamo noi direttamente, che dalla visura camerale gli amministratori della società NovaEntra risultano essere i fratelli Bongiorno, Mario e Graziella, rispettivamente presidente e vice.
Consigliere Di Stefano Augusto. Addetti sette. Per badare a 1050 cani!
Stiamo verificando se uno dei Bongiorno o il Di Stefano sia dipendente di qualche Comune col quale la NovaEntra abbia stipulato rapporti contrattuali.

FONTEhttp://www.ienesiciliane.it/cronaca/14286-cronaca-vita-da-cani-aggiornamento-sul-sequestro-dei-canili-novaentra-a-catania-ed-adrano.html

AGGIORNAMENTO 22 APRILE 2014

Canile lager, D’Agata: “Convenzione ereditata”

Condizioni critiche dal punto di vista igienico-sanitario e maltrattamenti. Questi i presunti abusi che si sarebbero consumati all’interno dei due canili della provincia di Catania gestiti dall’associazione Nova Entra, denunciati  dal ministero della Salute e sequestrati  su disposizione della magistratura. Veri e propri “canili lager”, uno a San Giovanni Galermo e uno ad Adrano, che ospitavano quasi un migliaio di animali, e che operavano in convenzione con i rispettivi Comuni. Una situazione drammatica su cui è intervenuto l’assessore all’Ambiente del Comune di Catania, Saro D’Agata che si è detto non preoccupato. “Dopo il sequestro del sito da parte dell’Autorità Giudizaria – ha detto l’assessore all’Ecologia Saro D’Agata- questa stessa ha nominato custode giudiziario del canile un dirigente del Progetto Animali e randagismo della Direzione Ecologia del Comune di Catania. L’amministrazione Bianco ha ereditato dalla passata gestione la convenzione con il canile di San Giovanni Galermo che è un canile privato e non comunale. La Giunta – ha continuato D’agata – già da qualche settimana, ha deliberato una serie di iniziative che permetteranno un alleggerimento del numero dei cani all’interno della struttura”.

In particolare, l’organo di Governo ha dato mandato agli uffici di esperire una gara per l’affidamento in un’ altra struttura di ricovero di circa 60 unità animali. La Giunta ha anche deciso di promuovere l’adozione dei cani e dei cuccioli, nati nel frattempo, anche con piccoli incentivi economici “una tantum” che possono ad esempio servire per il trasporto del cucciolo in un comune diverso. “Attualmente – ha continuato l’assessore- stiamo facendo fronte ai bisogni dei cani ricoverati provvedendo anche al loro vitto. Coordinati dal custode giudiziario lavoreranno le associazioni di volontariato animalista, con cui siamo stati sempre in contatto e gli operatori della Nova Entra che hanno offerto la loro disponibilità.  Per quanto riguarda le procedure di affidamento dell’appalto- precisa Rosario Puglisi dirigente della direzione Ecologia e del Progetto animali- furono avviate nel 2012 a seguito della revoca unilaterale nel 2011 da parte della Provincia Regionale di Catania, che gestiva allora il servizio. La Provincia si avvaleva di alcuni canili accreditati, tra cui la Nova Entra associazione con canile regolarmente autorizzato ed iscritta nell’albo Regionale delle associazioni classe A, che già allora ricoverava circa 500 cani del comune di Catania, per i quali venivano riconosciuti € 2,50 per cane al giorno. Nelle more di affidare- ha continuato Puglisi- il servizio mediante asta pubblica, procedura che prevede un iter piuttosto lungo, data l’urgenza di regolarizzare il rapporto con i canili, che nel frattempo continuavano a mantenere ricoverati i cani del comune, fu stata scelta una procedura più celere che è la trattativa privata multipla”.

“La procedura legittima prevista dal codice degli appalti riguardava il ricovero di almeno 600 cani allo stesso prezzo base di € 2,50 praticato dalla Provincia sin dal 2009, a fronte di un tariffario Regionale di € 3,50 per cane di taglia piccola al giorno risalente al 2007. Non sorprende quindi che il ribasso sia stato soltanto dello 0,1% e che abbia partecipato solo un canile, atteso che già nel 2011 gli stessi avevano chiesto alla Provincia un aumento della tariffa a € 3,50. Ovviamente la stessa situazione si è riproposta nella successiva asta pubblica con pubblicazione del bando a cui potevano partecipare anche canili di altri comuni e/o regioni, in cui il ribasso d’asta si è dimezzato allo 0,05%”.

FONTEhttp://catania.livesicilia.it/2014/04/18/canile-lager-a-galermo-dagata-convenzione-ereditata_289774/