“Blitz” dei volontari dell’associazione “Rifiuti Zero” nella struttura di depurazione a sud di Biancavilla. Un impianto in funzione da alcuni decenni, che dovrebbe servire a filtrare tutte le acque delle condotte fognarie di Biancavilla. In realtà, da tempo l’impianto è sott’accusa per un’efficienza a singhiozzo e comunque non in grado di trattare tutte le acque in ingresso. Segnale evidente è il cattivo odore che avvolge tutta l’area, peraltro attigua a fondi agricoli e a pochi passi da case abitate. Secondo i venti, il fetore arriva in paese, fin dentro le case del quartiere di Spartiviale e nella zona del mercato settimanale. A denunciare questa anomalia è “Rifiuti Zero”, con il presidente Francesco Iannaci, Piero Cannistraci, Ramona Lavenia e Alessio Leotta, che hanno effettuato un sopralluogo. E spiegano: «In questa struttura, fino a poco tempo fa, funzionava solo una linea, capace di smaltire solo il 30% di acque reflue. Poi, nel maggio 2009, sono state inaugurate altre due linee: in teoria dovrebbero funzionare, in pratica da allora è aumentata in modo spaventoso la puzza, sintomo chiaro di un cattivo funzionamento».
Già nel dicembre 2009, il gruppo aveva promosso una petizione che ha raccolto un migliaio di firme, in parallelo alle denunce di un’altra associazione, Symmachia, che si è pure occupata del non corretto funzionamento dell’impianto. «Ne è seguito – raccontano da Rifiuti Zero – un incontro con il sindaco Giuseppe Glorioso, nel quale è stato ammesso che la struttura è obsoleta. Poi è stata data una ripulita, ma il problema resta tale e quale e, a parte i disagi, non sappiamo quali sono le conseguenze ambientali».
Anche quando piove, qui la scena si fa drammatica: «Si formano fiumi d’acqua e cascate che abbiamo anche documentato, una situazione molto pericolosa». Un mix di acqua e melma maleodorante si riversa sugli agrumeti: i residui sono visibili anche adesso. Il muro a sud dell’impianto da cui si rovescia il “fiume nero” è gonfio: «Rischia di cedere», avverte un agricoltore. Infine, un’annotazione sulle bollette idriche che a migliaia stanno arrivando con i consumi arretrati del 2006, 2007 e 2009 nelle case dei biancavillesi. In fattura c’è e pesa parecchio pure la voce “depurazione”. Un servizio che di fatto è inesistente. Anche su questo fronte, l’associazione ambientalista è chiara: «Se tutto funzionasse, nulla da dire. Ma in tal caso, la tassa risulta una pura ingiustizia».

VITTORIO FIORENZA sul quotidiano La Sicilia
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