Orientare il cittadino, diffondere le norme legislative, fornire adeguata formazione su tutte le possibilità che la legge fornisce alle famiglie e alle imprese sovraindebitate per ristrutturare il proprio debito. E’ il nuovo servizio che il Comune di Catania si appresta a varare. Nonostante la difficile situazione economica in cui versano i servizi sociali del capoluogo, la giunta a fine dicembre del 2014 ha trovato i fondi – 150mila euro – per attivare uno o più sportelli che si insedieranno nelle municipalità. Ma a gestire il servizio non sarà il Comune stesso. E’ prevista infatti una gara pubblica, che non è ancora stata indetta. 

Nella provincia di Catania, al momento, lo stesso servizio viene effettuato da due Comuni: Biancavilla – dove però lo sportello è fermo a causa degli scarsi risultati ottenuti – e Scordia. Tutt’e due le cittadine sono guidate da amministrazioni targate Partito democratico. In entrambi i casi a garantire – a titolo gratuito – le competenze necessarie negli sportelli informativi èl’associazione I diritti del debitore, la prima – da quando esiste la legge sul sovraindebitamento del 2012 – a offrire tutela a famiglie e imprese in difficoltà e il cui presidente è Salvatore Alessandro, direttore di banca e attuale tesoriere regionale del Pd

Il sovraindebitamento è l’incapacità del debitore – a causa di una mutata condizione economica – di mantenere gli impegni assunti. La legge 3 del 2012 prevede che il debitore (privato o impresa) che si trova in determinate condizioni può proporre ai creditori un accordo sulla ristrutturazione del debito. Questo verrà vagliato da un tribunale e, se ritenuto consono, omologato. La norma mira quindi a garantire un dignitoso tenore di vita

Lo scorso dicembre l’amministrazione comunale di Catania approva il Piano esecutivo di gestione (Peg) del 2014, cioè lo strumento di programmazione economica, in cui riserva 100mila euro ad attività di supporto alle famiglie sovraindebitate. Il 31 dicembre, questo capitolo viene aumentato di altri 50mila euro, perché «risulta una somma insufficiente ai fini della programmazione del progetto». Che quindi in definitiva costerà 150mila euro alle casse comunali. Cosa verrà fatto con questi soldi?

La proposta di delibera della giunta prevede «l’attivazione di uno o più sportelli presso le municipalità, per fornire informazioni generali sulle problematiche e sulle possibili soluzioni orientando il cittadino presso il professionista idoneo alla soluzione del caso, con l’obiettivo di diffondere ampiamente le norme legislative, fornendo un’adeguata formazione». Questa attività di orientamento verrà svolta da un privato, a seguito di una gara a procedura aperta.

Tra i soggetti che operano in questo settore, l’associazione I diritti del debitore, come detto, è l’unica al momento che già collabora a progetti simili con amministrazioni pubbliche. A Biancavilla l’amministrazione guidata dal sindacoPippo Glorioso ha stretto una convenzione a titolo gratuito con l’associazione guidata da Alessandro. Il Comune in cambio avrebbe messo a disposizione i locali. Ma l’esperimento non ha funzionato. «In verità – spiega il capo area dei Servizi Sociali, Salvatore Leonardi – lo sportello informativo non è mai stato avviato, perché la gente ha frainteso la natura del servizio. Pensava che il Comune si sarebbe impegnato per cancellare il debito dei cittadini. Quando hanno capito che si trattava di un accompagnamento alla ristrutturazione del debito, non se n’è fatto più nulla». 

A Scordia, invece, il servizio sta per partire e verrà presentato la prossima settimana alla cittadinanza. «Mettiamo a disposizione gli uffici – spiega il sindaco Franco Tambone, anche lui Pd – il Comune non avrà costi, è stata l’associazione I diritti del debitore a farci la proposta che abbiamo valutato congrua». Catania dunque sarebbe il terzo Comune – tutti e tre guidati da giunte di centrosinistra – a lanciare il servizio, però investendo 150mila euro. 

Salvatore Alessandro, presidente dell’associazione, racconta di essere stato il primo a lanciarsi in questo nuovo settore. «Siamo nati nell’ottobre del 2012 e la prima sentenza favorevole che ha abbattuto i debiti di un nostro assistito è arrivata a giugno del 2014. Il sovraindebitamento – spiega – è una forma di povertà che non viene rilevata, causata spesso dalla perdita di un posto di lavoro e che genera vergogna. Si stima che il 70 per cento delle famiglie italianeaffronti un problema di sovraindebitamento. Per far emergere il problema abbiamo stetto degli accordi con i Comuni». 

Cosa ci guadagna dunque l’associazione? «Prendiamo una percentuale dai legali che, tramite la nostra mediazione, assistono le persone che si rivolgono a noi, in più abbiamo le quote degli associati». Alessandro sottolinea di non essere pagato dai Comuni. Ma si dice pronto a partecipare a eventuali gare pubbliche come quella che si appresta a varare Catania. Ma non solo. «Anche in città come Roma e Milano le cose si stanno muovendo e noi stiamo creando una rete di legali per essere pronti». 

Di certo, il presidente dell’associazione non nasconde la sua militanza politica. Impossibile farlo visto il lungo curriculum: mandatario elettorale (colui che fa da tramite per la raccolta fondi nella campagna elettorale) della parlamentare del Pd Anna Finocchiaro quando fu candidata come presidente regionale alle elezioni del 2008 poi vinte da Raffaele Lombardo; tesoriere dei Ds di Catania tra il 2001 e il 2007, ex componente della segreteria regionale dela Fisac Cgil. Oggi è il tesoriere regionale del Partito Democratico. Da lui passano le entrate e le uscite del partito che governa l’isola. «E’ vero, mi muove un’anima politica – spiega – da sempre sono molto orientato al sociale. La mia generazione ha vissuto oltre le sua possibilità contribuendo a creare il debito di questo Paese, ho il dovere di restituire qualcosa ai miei figli».

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Fonte: Salvo Catalano