Rammarico e pena al cuore. Stamani ruspa in azione, ancora una volta, nella zona C del Parco dell’Etna. Siamo in contrada Ruvolo Grosso in territorio di Biancavilla dove torniamo a parlare di abusivismo. La sentenza emessa nel 2010 divento irrevocabile due anni dopo. Oggi la pena da scontare per una famiglia biancavillese che aveva esteso l’immobile di circa 32 metri quadri in pietra lavica per altri 20 metri quadri circa e elevato un ulteriore piano. La casa preesistente è rimasta, le ruspe hanno buttato giù il prolungamento ed il piano superiore di circa 50 metri quadrati, per i quali non c’è stato nulla da fare nonostante da luglio ad oggi i proprietari avrebbero potuto provvedere autonomamente senza l’intervento forzato da parte della Procura che ha incaricato una ditta per i lavori di demolizione le cui spese andranno a gravare sulle spalle dei proprietari stessi. “Danno e beffa”. Ci dicono. “Abbiamo forse peccato di leggerezza”. “Il nostro rammarico sta nel fatto che avevamo regolarmente pagato la sanatoria, e dopo continui rimandi e speranze rimaste vane, oggi ci troviamo ad assistere al crollo di anni di ricordi e di sacrifici”. Così ci dicono i proprietari presenti stamani durante le fasi di demolizione. “Si pensava che ripresentando il riesame avrebbero bloccato il procedimento. Questo non è bastato”. L’area sgomberata diventa da oggi di area sedime, ossia verrà acquisita di diritto al patrimonio del Comune mentre, come detto, l’immobile preesistente non è stato oggetto di demolizione.

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– Fonte: videostar.tv