Una convivenza e un rapporto sentimentale andati in frantumi. Tutto finito? No, anzi, pure dopo sarebbe continuato il clima di paura. Non soltanto violenza fisica e verbale, ma anche una serie di atti persecutori che avrebbero reso la vita impossibile alla vittima.

Con due distinte accuse, una per maltrattamenti, l’altra per stalking, un 35enne biancavillese è stato rinviato a giudizio dal Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Catania, Giovanni Cariolo.

Come si legge nel decreto che dispone il giudizio, l’imputato dovrà rispondere di maltrattamenti «perché teneva abitualmente e con frequenza comportamenti violenti contro la convivente, sia verbali che fisici, picchiandola, denigrandola e minacciandola, oltre a creare un clima di paura e di violenza».

Altra contestazione mossa all’uomo è quella degli atti persecutori, ovvero stalking, «perché con condotte reiterate consistite nel pedinare, nel minacciare di morte la convivente, con la quale aveva avuto una relazione sentimentale, e nel perseguitarla, cagionava alla stessa un perdurante stato di ansia e di paura per la propria incolumità». Da qui, il coraggio della donna, assistita dall’avv. Pilar Castiglia, a presentare querela.

Vittorio Fiorenza