Botta e risposta fra il sindaco Glorioso e il deputato D’Asero sulla veridicità della notizia dell’esclusione del Comune dal decreto della Regione


Biancavilla esclusa dai Comuni a rischio ambientale, nonostante l’inquinamento di fluoroedenite. Su questo, non ci piove. Lo aveva denunciato il deputato regionale biancavillese del Pdl, Nino D’Asero. E lo riconferma, nonostante il sindaco Giuseppe Glorioso (mai chiamato in causa nel pezzo pubblicato il 24 marzo), a distanza di quattro giorni dall’uscita di quell’articolo sulla questione ha inviato una nota.
Il primo cittadino sostiene che «non esiste alcun decreto emanato dalla Regione Siciliana». Glorioso, in particolare, sull’informazione data sulla presa di posizione dell’esponente del Pdl, parla di “falsità” e di notizie “frutto di invenzione”.
Da parte dell’on. D’Asero, invece, c’è la riconferma di quanto dichiarato e denunciato. Anzi, rivolgendosi al primo cittadino, puntualizza: «Nessuna falsità, nessuna fantasia. E’ un fatto che Biancavilla non è, a differenza di Gela, Milazzo e Priolo, tra i Comuni a rischio ambientale. I riferimenti normativi sono l’art. 7 della legge 349 e l’art. 72 della Bassanini che delega le Regioni ad individuare le aree a rischio».
«Da qui, poi – continua – c’è un documento dell’assessorato al Territorio ed Ambiente (che non sia un decreto, la sostanza non cambia) che esclude Biancavilla. Ciò potrebbe escludere possibili opportunità di finanziamento. Ribadisco: la problematica c’è e sono intervenuto per riparare alla mancanza, senza inutili polemiche».
Il sindaco contesta pure che ci siano rallentamenti nell’iter sui progetti di bonifica e indagini scientifiche. «Basta consultare – sostiene Glorioso – i decreti di finanziamento del 2009, che ammontano a più di 8 milioni di euro, per lavori già eseguiti o in procinto di iniziare, importi non inferiori agli anni precedenti. Inoltre, nell’ultima conferenza decisoria del 27/10/2010, sono stati approvati altri interventi che riguardano aree private, in aggiunta ai lavori che riguardano aree ed edifici pubblici, per circa 2,5 milioni di euro, per i quali è in corso l’iter di richiesta finanziamento».
Tutte notizie che questo giornale ha sempre registrato. Senza, però, escludere altri aspetti, come l’iter al rallenty evidenziato, nelle settimane scorse, dall’Università di Catania. Era stato il gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale a lamentare «la situazione di empasse» sui progetti di loro competenza (a cominciare dall’impianto di potabilizzazione), per i quali la relativa conferenza dei servizi al ministero dell’Ambiente è attesa da mesi.

Vittorio Fiorenza sul quotidiano La Sicilia
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