Vittorio Fiorenza sul quotidiano La Sicilia

Oltre 400 pagine in cui vengono descritte minuziosamente le presunte violazioni di legge nelle quattro commissioni consiliari di Biancavilla della passata esperienza amministrativa. Nero su bianco, ecco l’atto di accusa che mette sul banco degli imputati per abuso d’ufficio e danno erariale nei confronti del Comune stimato per ora in 200mila euro, un’intera classe politica. Venerdì al tribunale di Catania, il pubblico ministero Lucio Setola ha presentato al gup Luigi Barone un «aggiornamento» dei capi di imputazione con i singoli episodi nelle singole riunioni contestati ai vari presidenti di commissione che si sono susseguiti. Sono 11 gli amministratori, allora politici sia di maggioranza che di opposizione, rappresentanti di tutti i partiti, di centrodestra e di centrosinistra.
Secondo le accuse, un raggruppamento trasversale, responsabile di un’allegra gestione delle commissioni con convocazioni e riunioni ritenute irregolari e svolgimento dei lavori non in linea con le disposizioni di legge. Tutte osservazioni che di fatto danno sostegno a quanti, prima ancora delle indagini dei carabinieri avviate nel giugno 2007, avevano puntato il dito su quel malcostume delle «commissioni bluff» con sedute praticamente quotidiane, anche sugli argomenti più strampalati, pur di accumulare gettoni di presenza.
Nelle centinaia di pagine di accusa (un quarto delle quali sembra riferite soltanto ad un consigliere comunale), il pm sostiene che, al di là della sfera etica, si siano consumati reati penali. Ai 10 ex presidenti di commissione (quattro di loro sono consiglieri dell’attuale maggioranza Pd-Pdl) è contestato l’abuso d’ufficio, mentre l’ex presidente del consiglio comunale, Antonio Portale, deve rispondere pure di omissione in atti d’ufficio. Ieri, in tribunale, Portale era l’unico in aula tra gli imputati. Dei legali, presenti gli avv. Anna Ingiulla, Vincenzo Nicolosi, Turi Liotta e Tommaso Tamburino. Acquisiti i nuovi atti, il giudice ha rinviato l’udienza a febbraio.

Ad Adrano la situazione è la medesima (leggi post): dalla Determina del 27.05 si evince che un Consigliere di cui compaiono solo le iniziali, “dal 01.12.2009 al 31.03.2010 ha partecipato“, tra le altre, “a n° 122 sedute di Commissioni Consiliari Permanenti“… Non serve essere dei matematici per capire che 122 sedute di Commissione in meno di 120 giorni di calendario (festivi compresi!) sono un tantino eccessive! Speriamo qualcosa si muova anche qui per mettere fine a questo malcostume.

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