Come i grandi cantanti anche gli amministratori di questo splendido paese nel corso del tempo hanno fatto i loro tour canori… E di canzoni se ne sono sentite! Nel quartiere di San Filippo di Adrano oltre alle musiche melodico-napoletane, che “rompono” la monotonia dei giorni più cupi, spesso e volentieri si odono le famose parole accompagnate dal relativo motivetto “partirà… la nave partirà… dove arriverà questo non si sa! Sarà come l’Arca di Noè… il cane, il gatto, io e te!”(Sergio Endrigo- L’Arca di Noè).
Bene… nel quartiere sono rimasti io, te… e qualche cane e gatto che di tanto in tanto si rincorrono!
Le lamentele dei cittadini sono sempre le stesse… Si chiede maggiore sicurezza, che le strade vengano sistemate e non semplicemente rattoppate (lì siamo punto a capo e si spendono solo soldi! Senza dire che certe volte ad eseguire lavori di manutenzione sono i cittadini stessi! ) e una maggiore dignità al quartiere… che ricordiamolo fa parte del centro storico di Adrano!
L’emblema è rappresentato dalla piazza… Molto tempo fa, ricordo, in periodo di elezioni, sono spuntati in piazzetta, accompagnati da una processione di politici, una serie di panelli che raffiguravano un’arca. Un anziano mi spiegava che una volta da Piazza Leone XIII passava un corso d’acqua e la gente faceva abbeverare il proprio bestiame. La piazza doveva quindi essere ricostruita a forma di arca (o barca) per ricordare nostalgicamente quei tempi remoti… Che bella idea! Pensai.
L’idea restò e dell’arca fino ad ora non si vede nemmeno la prua… Il colmo è che quando piove con una certa intensità a causa dei tombini ricolmi di terra (più che tombini sono aiuole con tanto di vegetazione), l’acqua valica il sottile gradino di ingresso alla piazzetta e dopo averla percorsa, in lungo e in largo, si riversa dalle scale… un mini-diluvio con tanto di cascata insomma! Quando infine spunta il sole nasce tra i gradini un timido filo d’erba che giorno dopo giorno cresce sfavillante e rigoglioso… Un miracolo della natura.
Sempre ai piedi della scala vi è sistematicamente un punto di raccolta abusivo di rifiuti antistante ad un’area in cui vengono affissi gli avvisi funerari. Questo piccolo cumulo nei periodi di crisi (non economica ma dei rifiuti!) diventa una montagnola che fa trattenere il fiato (dall’emozione… non per altro!) a coloro che passano (magari per andare nella vicina chiesa di San Filippo) e fa divertire i più piccoli che di tanto in tanto giocano goliardicamente a lanciarsi qualche busta. Che bello!
“Waiting for Godot” mi verrebbe da dire… Waiting for Godot è un dramma teatrale inglese in cui due uomini quotidianamente aspettano (waiting) un messia (godot) che non arriverà mai… Seduti su di una panchina e studiando la cartina geografica che ci offre la piazza con i suoi numerosi rattoppamenti e aspettando Godot ci si chiede, da perfetti ignoranti, che fine abbia fatto l’arca… Essendoci stato un progetto avranno stanziato dei soldi o erano solo dei disegnini per buttare del fumo negli occhi della gente??? E se non erano semplici disegnini ma c’è stato un progetto e questo sia stato finanziato dal comune, dalla regione, dallo stato, dall’Ue o da qualsiasi altro ente, dove sono finiti questi soldini??? Nel pancino di qualcuno??? Aspetto (waiting) una risposta (godot).
La piazza lo ripeto è solo l’emblema… sulle condizioni reali del quartiere basterà fare un giro tra le viuzze.
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