Misteri ed incantesimi. Una lunga e dettagliata nota dell’Ance Sicilia definisce così lo sblocco dell’accordo di programma quadro “rafforzato” che anni fa aveva programmato e finanziato il completamento della rete autostradale siciliana.

“C’è sempre stata – si legge nel comunicato – la mancanza di qualcosa che ha impedito al ministero dei Trasporti, all’Anas e alla Regione di firmare e rendere operativo quel documento di programmazione. Nel frattempo Stato e Regione, pezzo dopo pezzo, hanno stornato buona parte dei 2,1 miliardi di euro utilizzandoli per finalità diverse”.

L’Ance Sicilia aggiunge che “se oggi si chiede notizia dei fondi residui e di cosa impedisca ancora lo sblocco di cantieri fondamentali per lo sviluppo della Sicilia, sulla vicenda cala una sorta di “segreto di Stato”: nessuno sa o vuole dare spiegazioni”.

L’associazione costruttori ricostruisce, attraverso date ed eventi, cosa è stato fatto o meglio cosa ancora non si è concretizzato. Ecco il testo.

Il 3 giugno 2013 la Giunta regionale, riunita a Gela, attribuì le risorse alla Agrigento-Caltanissetta e alla Siracusa-Gela, consentendo così di riprogrammare l’Apq “rafforzato” strade, che allora si chiamava Cis Anas. Il governatore Crocetta dichiarò testualmente: “Non si perderà un solo euro di fondi europei o dei fondi di sviluppo e coesione”.

Il 3 agosto 2013 il governatore Crocetta dichiarò, in un incontro con l’Ance Sicilia, che entro la fine dell’anno sarebbero stati pubblicati, fra gli altri, i bandi di gara delle opere previste dal Cis Anas.

Il 7 agosto 2013 una delibera di Giunta regionale “apprezzò” la nuova bozza del Cis, che prevedeva investimenti per 1,2 miliardi di euro.

Il 24 gennaio 2014 l’assessore regionale alle Infrastrutture pro-tempore assicurò che la Giunta aveva varato la delibera di approvazione del documento e che la firma era imminente.

Il 31 marzo 2014 la Regione nella Finanziaria bis stornò la propria quota di cofinanziamento del Cis Anas e la usò per pagare precari e formatori.

Il 31 luglio 2014 anche l’assessore successivo assicurò che la firma del Cis Anas era imminente.

Il 20 agosto 2014 del nuovo Apq, “apprezzato” ancora una volta dalla Giunta e rielaborato secondo il modello fornito dal ministero dei Trasporti e positivamente valutato dalla Struttura tecnica di Missione, rimanevano in piedi poco più di 800 milioni per bandire le gare d’appalto. L’Anas si disse pronta a sbloccarli non appena la Regione avesse stanziato la propria quota di cofinanziamento.

In quella fase il programma comprendeva ancora le tratte C1, C2, C3 e B5 della Nord-Sud (520 milioni); la Licodia Eubea-Libertinia (111,85 milioni); l’autostrada Trapani-Mazzara del Vallo (134 milioni); l’adeguamento Bronte-Adrano (54,5 milioni); la tangenziale S. Gregorio di Catania (10 milioni); oltre alle opere già affidate del 2° lotto della Ss 640 Agrigento-Caltanissetta (990 milioni) e della modernizzazione della Ss 121-198 Palermo-Agrigento (296 milioni).

Ma nel corso del 2014 con più delibere la Giunta regionale ha definanziato diverse opere per pagare spese correnti e precari oppure per coprire buchi di bilancio; e in questi giorni lo Stato si è ripreso i fondi Pac e Fsc non utilizzati dalla Regione al 30 settembre scorso. Dunque, sono cadute sotto la scure, fra le altre, la Nord-Sud e la Licodia Eubea-Libertinia.

Il paradosso è che un tratto della Nord-Sud nel frattempo era già stato aggiudicato provvisoriamente dall’Anas, ma le procedure sono ferme a causa della mancanza della firma dell’Apq “rafforzato” strade. Perché?”, si chiede l’Ance Sicilia che laconicamento conclude ricordando quanto accaduto sull’A19, il cedimento del pilone che di fatto ha spezzato l’Isola in due.

Ieri anche la Filca Cisl, attraverso una nota del segretario Santino Barbera aveva sollevato una questione analoga.

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