Mancato trattamento delle acque reflue urbane in mezza Sicilia, scatta una nuova procedura di infrazione dell’Europa. Lo rendono noto i 5 stelle che annunciano l’invio di esposti alle procure competenti sul territorio di 175 comuni coinvolti.
La deputata Cinquestelle alla Camera Claudia Mannino e altri 12 deputati nazionali del Movimento (Azzurra Cancelleri, Chiara Di Benedetto, Giulia Di Vita, Francesco D’Uva, Giulia Grillo, Marialucia Lorefice, Loredana Lupo, Maria Marzana, Riccardo Nuti, Gianluca Rizzo, Alessio Villarosa eStefano Vignaroli) hanno presentato una denuncia alle procure della Repubblica competenti per territorio per i 175 Comuni siciliani oggetto di una nuova procedura di infrazione da parte della Commissione europea, inviata all’Italia il 26 marzo scorso per il mancato raccoglimento e trattamento delle acque reflue urbane.

La denuncia dei deputati del Movimento è comunque relativa anche alle due precedenti condanne subite dall’Italia da parte della Corte di giustizia europea per l’inosservanza delle normative in materia di trattamento dei reflui in parecchi agglomerati siciliani (Castellammare del Golfo, Cinisi, Terrasini, Partinico, Trappeto, Misterbianco, Aci Catena, Misterbianco, Adrano, Catania, Giarre, Mascali, Riposto, Caltagirone, Aci Castello, Acireale, Belpasso, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, San Giovanni La Punta, Agrigento e periferia, Porto Empedocle, Sciacca, Cefalù, Carini e Asi Palermo, Palermo e frazioni limitrofe, Santa Flavia, Augusta, Priolo Gargallo, Carlentini, Scoglitti, Marsala, Messina 1, Messina, Messina 6, Scordia, Militello Val di Catania, Palagonia, Macchitella, Niscemi, Riesi, Favara, Palma di Montechiaro, Menfi, Ribera, Bagheria, Misilmeri, Monreale, Termini Imerese, Trabia, Avola, Ragusa, Campobello di Mazzara, Castelvetrano 1, Triscina Marinella, Mazara del Vallo, Barcellona Pozzo di Gotto, Capo D’Orlando, Furnari, Giardini Naxos, Consortile Letojanni, Gioiosa Marea, Milazzo, Patti, Rometta, Scicli, Pace della Mela, Piraino, Roccalumera, Sant’Agata Militiello e Consortile Torregrotta).

I 175 agglomerati siciliani oggetto della nuova procedura di infrazione, la 2014_2059, riportati nella lettera di messa in mora inviata all’Italia, sono pure sparsi da un capo all’altro dell’isola.

“I diversi contenziosi e le diverse sentenze dell’Europa nei confronti dell’Italia in materia di acque reflue urbane – dice Claudia Mannino – non possono lasciarci inerti. Proprio per questo – e considerando che centinaia di agglomerati oggetto degli ammonimenti della Commissione europea, si trovano proprio in Sicilia – abbiamo inviato una segnalazione a tutte le procure della Repubblica competenti per il territorio siciliano. In particolare chiediamo alla magistratura di accertare se nei fatti esposti, ed in modo particolare nelle condotte che hanno determinato le condanne dell’Italia da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel 2012 e nel 2014 e la nuova procedura di infrazione, ricorrano ipotesi di reato perseguibili penalmente”.

“Conseguentemente – continua la Mannino – chiediamo di procedere, per i reati eventualmente accertati, nei confronti dei responsabili delle violazioni della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane”.

“La nostra denuncia – conclude la deputata – è da ritenersi doverosa per consentire alle Procure di muoversi per tempo, onde evitare rischi di prescrizione, come potrebbe accadere, ad esempio, per la questione relativa alla costruzione di 4 inceneritori che vide la Procura di Palermo avviare un’indagine solo nel 2010, su precisa denuncia dell’ex assessore Pier Camillo Russo, mentre la Magistratura poteva già muoversi nel 2007, quando la Corte di Giustizia europea dichiarò nullo il bando di gara per la realizzazione dei termovalorizzatori”.

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