Il sito ha ospitato per la prima volta uno spettacolo teatrale. Protagonisti 31 studenti del «Branchina» che hanno portato in scena «Kaos» lungo le Mura Dionigiane

Potrebbe prendere il via una nuova stagione culturale per l’area archeologica di via Catania di Adrano, nella quale sorge un tratto della cinta muraria realizzata nel corso del IV secolo a. C. da Dionigi il Vecchio, a difesa dell’antica Adranon. L’area delle Mura Dionigiane, aperte al pubblico nell’aprile del 2010, venerdì ha ospitato una rappresentazione teatrale, facendo da suggestivo scenario allo spettacolo “Kaos. Il mito, la terra, gli uomini”, liberamente tratto da Pirandello-Vernant-Aristofane.
Si tratta di un’iniziativa che ha visto protagonisti 31 studenti del laboratorio teatrale realizzato nell’ambito delle attività del Pon dell’istituto “Branchina” di Adrano.
Il palco è stato collocato in un’area che richiama una sorta di anfiteatro, proprio all’inizio del percorso lungo il tratto delle Mura Dionigiane, sito che, assieme al museo regionale di Adrano, rappresenta una delle mete turistiche più importanti all’interno del Parco archeologico “Valle del Simeto”.
L’area in questione, se resa più adeguata ad accogliere eventi culturali, potrebbe davvero diventare un suggestivo luogo per ospitare varie manifestazioni, in una città come quella di Adrano, che non ha mai avuto spazi all’aperto da destinare ad eventi del genere. Grande curiosità, dunque, per la prima rappresentazione teatrale in un luogo ricco di storia.
La regia dello spettacolo è stata curata da Giuseppe Carbone, Alessandro Nicolosi e Giusi Rasà.
L’iniziativa, che è stata patrocinata dai Comuni di Adrano e Biancavilla e dal museo regionale di Adrano, ha previsto, prima dell’inizio dello spettacolo, una ricostruzione storica del sito curata dagli stessi studenti del “Branchina”.
La scelta del sito archeologico è stata definita strategica dal punto di vista didattico. Tra gli obiettivi del progetto, vi era infatti quello di educare i ragazzi a promuovere una cultura della conservazione e conoscenza del patrimonio culturale e territoriale, in coerenza con l’identità formativa dell’Istituto Branchina che prevede lo studio, la valorizzazione e la conservazione, attraverso apporti pluridisciplinari, del proprio patrimonio storico-artistico e ambientale.
fonte: Salvo Sidoti sul quotidiano La Sicilia
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