Un’ex educatrice sanitaria aveva perso il posto assieme ad altre tre colleghe nell’azienda La Solco nel 2009. Dopo la vertenza, lei è stata l’unica a non tornare a lavorare

ADRANO. Una ex educatrice sanitaria per portatori di handicap dell’azienda La Solco si è incatenata davanti il Municipio di Adrano, cominciando uno sciopero della fame per protestare contro la sua mancata riassunzione da parte della società che ha in gestione un appalto del Comune, la Progetto Vita. Lo rende noto la Filcam-Cgil. La donna era stata licenziata nel 2009 assieme a tre sue colleghe che, a conclusione di una vertenza congiunta, sono state riammesse in servizio, e lei è rimasta l’unica senza lavoro.

“Dopo due anni di accesso dibattito – ricorda il sindacato nella nota – con il sindaco Ferrante si era arrivati all’accordo che le quattro lavoratrici sarebbero state riassunte in tempi brevissimi dall’azienda ‘Progetto Vita’, aggiudicataria dell’appalto”. La Filcam-Cgil, in un comunicato, afferma di “ritenere il sindaco Ferrante, con il quale il sindacato cerca inutilmente di interloquire sulla vertenza, e la sua amministrazione responsabili del gesto estremo della lavoratrice”.
La situazione si è sbloccata intorno alle 13, quando sulla protesta è intervenuto il datore di lavoro, ovvero il responsabile della cooperativa che è stato messo in contatto con Valentina Tomaselli. Alla donna il responsabile della cooperativa ha assicurato che presto tornerà a lavoro ma nell’ambito di un altro servizio, ed esattamente quello relativo all’assistenza domiciliare per gli anziani. Sabato prossimo ci sarà un incontro per stabilire le modalità di immissione al lavoro della donna che pertanto in tarda mattinata ha interrotto la sua protesta.
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