Nel silenzio generale, lo scorso 2 settembre la maggioranza ha approvato la TASI, la TAssa sui Servizi Indivisibili (illuminazione pubblica, viabilità, manutenzione delle strade, verde pubblico, etc..). Ad Adrano più che indivisibili sembrano servizi INVISIBILI! 

PAGA-E-TASI

Fa la sua comparsa, anche ad Adrano, una nuova tassa. Si chiama Tasi e va pagata in due rate: la prima entro il 16 ottobre, la seconda a dicembre. In base alle previsioni dell’Amministrazione comunale, dovrebbe produrre, con l’1,00 per mille di aliquota, votata dal Consiglio, un gettito di circa 500 mila euro. Dovrà coprire il 50% delle spese per i cosiddetti “servizi indivisibili”: illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, verde pubblico e parte dei servizi sociali.
Il calcolo viene effettuato sulla base della rendita catastale degli immobili. La Tasi, istituita dal Governo nazionale con la Legge di stabilità 2014 (la normativa obbliga i Comuni ad avere un’imposta unica (IUC) che include tre tributi: Imu, Tari e Tasi), grava su chi possiede o detiene fabbricati a qualsiasi titolo, ivi compresa l’abitazione principale (prima casa) e le aree edificabili, nonché sugli inquilini in affitto. Ecco perché viene indicata come una sorta di seconda Imu. I pagamenti possono essere effettuati con il modello F24 o con il classico bollettino postale.

L’aliquota dell’1 per mille, proposta dall’Amministrazione Ferrante, giunta in Aula, è stata approvata dai 14 Consiglieri di maggioranza (Maccarrone, Santangelo, Di Primo, Del Campo, Caltabiano, Politi, Branchina, Coco, Alberio, Zignale, Scafidi, Cancelliere, Mavica, Trovato), con l’aiuto dei Consiglieri Mannino e Monteleone, indispensabili nel mantenimento del numero legale (ed ormai parte organica della “nuova” maggioranza), dato che gli esponenti della minoranza non avevano partecipato al voto.

Vane le richieste di chiarimento avanzate da alcuni Consiglieri di opposizione, tra cui Giovanni Ricca che, citando l’esempio di alcuni Comuni virtuosi (vedi foto alla fine dell’articolo), aveva chiesto all’Amministrazione se ci fossero le condizioni per fare altrettanto ad Adrano, evitando balzelli sull’abitazione principale. Nessuna risposta, solo una risata da parte del Sindaco e giustificazioni da parte dell’Assessore “ombra” al Bilancio, Maccarrone, secondo cui l’aliquota dell’1 per mille è la più bassa prevista dalla normativa.

TASI mascalucia sgraviZero risposte anche sulla proposta, arrivata da più parti, di sgravi sulla Tasi per gli esercizi commerciali e/o per i privati che “adottano” un’aiuola, sull’esempio del Comune di Mascalucia (vedi foto a lato), in modo risparmiare sulla manutenzione del verde pubblico e nel contempo ridare decoro alle aree a verde della nostra città, tematica su cui la Giunta ha deciso l’affidamento, molto discutibile, ad una cooperativa sociale al costo di circa 10 mila euro annui (leggi). A tal proposito, durante il Consiglio Comunale del 2 settembre, il Consigliere Carmelo Salanitro, in qualità di presidente della VI° Commissione (Urbanistica – Comunicazioni – Lavori Pubblici), ha riferito che in data 10 marzo c.a. era stato approvato dalla stessa Commissione un piano d’uso del verde pubblico, a costo zero per il Comune, grazie al sistema delle sponsorizzazioni dei privati. Un meccanismo funzionante in moltissimi comuni dell’hinterland etneo. Ad Adrano questo piano non è mai arrivato in Consiglio. Forse perché si ha più fiducia nelle cooperative che costano 13.000,00 € in più?

tasi collageSecondo il nostro punto di vista, alla luce del difficile momento congiunturale, c’erano le condizioni per evitare l’ennesima tassa per i cittadini, già con l’acqua alla gola per la crisi asfissiante ed una pressione fiscale al limite della sopportazione. Si poteva scegliere, sull’esempio di quanto verificatosi in molti Comuni (vedi, per citarne uno, l’esempio di Bronte), di supplire alla Tasi con scelte sagge e ponderate, con una vera e propria spending review, operando sensibili tagli alle spese della macchina comunale senza inficiare il alcun modo la qualità dei servizi: bisognava, in fase di redazione del Bilancio di Previsione 2014, operare un attento lavoro di analisi dei singoli centri di costo, individuando ed eliminando gli sprechi e quelle voci oggettivamente eccessive (secondo il nostro punto di vista avrebbero superato i 500 mila euro) che gravano sul Bilancio Comunale, per consentire quella che poteva certamente rappresentare una boccata d’ossigeno per l’economia di un territorio in evidente situazione di difficoltà.

Ci chiediamo se, in una situazione del genere, sia da ritenersi “normale” il fatto che un Comune come Adrano non abbia un Assessore con delega al Bilancio che, come molte altre deleghe “pesanti”, rimane nelle mani del primo cittadino, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.