Si preannunciava come una competizione tra le più dure d’Italia, sia per il percorso tracciato nelle asperità dei Nebrodi sia per il forte dislivello in ascensione (2300 m circa), ma nonostante il percorso impegnativo, il vincitore ha tagliato il traguardo dei 75 km in 3ore 57min. 58sec., riuscendo così ad anticipare il tempo di percorrenza rispetto a quello stimato dagli organizzatori prima della partenza. Tuttavia la maggior parte dei ciclisti, arrancando nelle dure salite, sono giunti sfiniti al traguardo con una media di percorrenza di oltre 5ore.

La gara è stata vinta da Giuseppe Pellegrino (Asd Bike Team Nicolosi, nella foto sopra) che si è imposto su Rosario Ferlito (Asd Mongibello Mtb). Terzo posto per Sandro Carrubba (Asd Bike Club Melilli), quarto Salvatore Cordaro (Asd Enerwolf), quinto Alberto Giacoppo (Asd Team Bike Genesi), ex campione Italiano Acsi Centro-Sud XC 2014. Il premio “Gran Fondo” è stato vinto invece da Luca Di Guardia (Asd Adrano in Bike) mentre il “Medio Fondo” è andato a Jerry Del Popolo (Asd Bici Club Davide Di Mauro di Linguaglossa).

I vincitori delle altre categorie sono: “Junior” Alberto Giacoppo (Asd Team Bike Genesi), “Senior” Piero Benenati (Team Bike Genesi), “Veterani” Davide Campailla (Asd Master Sport Scordia), “Gentleman” Salvatore Cordaro (Asd Enerwolf), “Sga” Angelo De Gaetano (Asd Team Bike Genesi), “Sgb” Filippo Altobello (Asd Sportinsieme 2000), “Women 1” Silvia La Fauci (Asd Sicily Ride Outdooor), “Women 2” Concetta Minuto (Asd Biciclub Davide Di Mauro).

Tra i partecipanti vi erano pure due professionisti della categoria “Élite”, Giuseppe Cicciari (Special Bikers Team) e Marco Iopolo (Asd Ciclo Record), entrambi ospiti d’onore della manifestazione. Sebbene non gareggiassero, hanno finito il percorso in 3ore 56min. 10sec. (Ioppolo) e 3ore 58min. 49sec. (Cicciari). Tra gli altri ha preso parte alla competizione Alessandro Spampinato (Asd Special Bike Team), Elizabet Simpson (Asd Mongibello Mtb), Antonino Ruvolo (Asd Giov. Pacese Damy Sport) vincitore della Coppa Sicilia su strada e Fausto Bellotti (Skorpion Racing Team di Golasecca-Varese).

Sul piano logistico e organizzativo, nonostante le piccole criticità insite in ogni prima edizione, la “Nebros Marathon” 2015, fortemente voluta e coordinata dalle associazioni locali “Prorandakes” e “Randabike”, può essere archiviata come una gara “riuscita”. Unanime l’approvazione da parte dei corridori e dei rispettivi team. Particolare cura è stata riservata alla tracciatura del percorso, alla sicurezza e all’assistenza ai corridori. Sette i punti di ristoro e di assistenza medica dislocati lungo il percorso, due quelli di assistenza meccanica. Imponente il dispiegamento di volontari e di mezzi con circa 150 uomini tra Croce Rossa, Protezione Civile, volontari e associati “ProRandakes” e “Randabike”, due ambulanze e due fuori strada.

“Siamo soddisfatti per essere riusciti a organizzare nel nostro territorio una competizione ciclistica di rilevanza nazionale – dichiara Nicolò Sangrigoli, presidente dell’Asd “Prorandakes”, ma dietro qualche ora di gara c’è un lavoro che è durato circa un anno. Era da poco finita l’estate 2014 – ci dice – quando abbiamo inoltrato istanza alla Direzione nazionale dell’Acsi, per il tramite dell’Acsi Messina. Il successivo mese di novembre abbiamo ottenuto il sospirato “sì” e da allora ci siamo messi all’opera insieme all’Asd “Randabike”. Sembrerà strano, ma le maggiori difficoltà organizzative le abbiamo incontrate con la macchina burocratica regionale. È stato molto faticoso ottenere i permessi per svolgere la gara, tanto per la nostra inesperienza quanto per la rigidità dei regolamenti; ma alla fine ci siamo riusciti e di questo siamo orgogliosi. La prima edizione è sempre un banco di prova per l’organizzazione ed è inevitabile non commettere errori. Dalle criticità e dagli errori abbiamo tratto insegnamento che sicuramente ci farà migliorare le prossime edizioni. Per questa prima edizione della “Nebros Marathon” – afferma il presidente – il nostro punto di forza è stato l’aver creato un apparato di sicurezza capillare lungo i 75 km di percorso e chi ne ha dovuto fare ricorso, ha dato atto di come l’organizzazione fosse all’altezza del compito”. Il nostro obiettivo – conclude – non si limita soltanto alla singola gara ma vuole essere un’esperienza che va oltre, cioè tentare di far scoprire le meraviglie del nostro territorio in mountain bike per favorire il turismo. Per raggiungere tale obiettivo tuttavia necessita anche l’intervento delle istituzioni che dal canto loro devono creare servizi pubblici efficienti”.

Intanto gli organizzatori lavorano alla preparazione della II edizione che si svolgerà nel 2016 e annunciano che la prossima edizione sarà, sicuramente, ancora più entusiasmante e migliore anche sotto il profilo organizzativo.

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