Con grande piacere riportiamo di seguito l’email inviataci da Fracesco Branchina qualche sera fa, nella quale ci rende partecipi della sua collaborazione con l’associazione Siciliantica per trattare il tema del turismo in Adrano con un incontro, giorno 27 settembre al Museo Regionale “Saro Franco” di Adrano (ore 17:00), tra Amministrazione ed enti culturali.

Lungimirante nella potenzialità della nostra città, affidando a noi un suo interessante articolo affinchè potessimo farlo leggere ai più, vi riproponiamo le parole di Francesco Branchina per rinfrescarvi la memoria e cementare ancor di più l’idea che questo Paese ha tanto da dare e da mostrare.


TURISTA NELLA MIA CITTÀ, così scrivevamo su questo pregevole sito alcuni anni fa. Avevamo visto lontano! A distanza di qualche anno torniamo a chiederci: Adrano è oggi matura per accogliere un turismo culturale? Grazie all’attività di ricerca storico-archeologica condotta in questi ultimi anni, Adrano si è arricchita di nuovi siti, anche d’ordine paesaggistico, assai notevoli. Il recente rinvenimento, da parte dello scrivente, di una pietra recante un simbolismo suggestivo, ancora da decriptare, di epoca pre-ellenica, ha posto i presupposti per arricchire la pluri-millenaria storia adranita. Possiamo affermare con certezza che, attualmente, Adrano è in possesso dei presupposti per diventare meta dei soggiorni di studiosi, ricercatori, naturalisti, cultori d’arte religiosa. Un turismo mordi e fuggi, che dovrebbe vedere interessate strutture ricettive che, purtroppo, in Adrano sono quasi totalmente assenti, quali bed end breakfast e ristoranti. Sono assenti, d’altro lato, guide competenti che accompagnino i turisti nei numerosi luoghi da visitare. Molti siti di notevole interesse storico archeologico non sono neanche facilmente raggiungibili o perché insistono su siti privati o perché privi di strade. Possiamo concludere che il potenziale storico di Adrano è pronto, esso può accogliere e intrattenere gli ospiti assetati di conoscenza; non lo sono le amministrazioni; non lo sono i privati cittadini, che tengono chiuse le migliaia di abitazioni sfitte piuttosto che trasformarle in B&B. Ancora una volta lo sviluppo adranita viene affidato ai singoli, pochi cittadini ed associazioni culturali che, animati da crescente ardore, non temono d’imbattersi negli ostacoli posti da una sempre più complicata e crescente burocrazia.

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