Visto che già iniziano a leggersi, e a sentirsi, dubbi e lamentele e insinuazioni riguardo la nostra opposizione all’utilizzo della Sangiorgio Gualtieri come una imitazione del C.A.R.A. (= Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) di Mineo, vorremmo chiarire alcuni punti (speriamo) definitivamente.

Non si tratta di razzismo, non abbiamo paura di ipotetiche malattie portate dai migranti. Adrano non diventerebbe un paese peggiore se li accogliessimo perché Adrano è già un paese insicuro grazie a noi adraniti.

Qui la questione è diversa.

Ormai l’immigrazione in Italia è diventata un business tra i più lucrosi, si fanno i soldi veri sulla pelle di chi abbandona tutto per paura e disperazione.

A noi non va proprio questo.

Non ci piace che quello che era un punto di ritrovo, un luogo sicuro, la Sangiorgio Gualtieri appunto, possa diventare luogo di sfruttamento. Non ci piace quello che sembra un progetto studiato a tavolino: le suore che vengono mandate via; la gara d’appalto pubblica disertata; la trattativa privata; la visita del Ministro degli Interni per “inaugurare un asilo”. Non sono né belle né logiche le dichiarazioni del commissario della Sangiorgio Gualtieri che si dichiara estraneo al tutto, ma che poi dice chiaramente che le voci su ciò che sta accadendo sono veritiere. Non ci piace il termine “giovani” legato all’età dei migranti, è un modo per non specificare l’età e per aprire le porte a chi non è minore, se forse non l’aveste capito.

Ma la cosa che veramente dà fastidio è il SILENZIO di chi ci amministra, un silenzio che sa di colpevole.

Per tutto questo stiamo lottando. Perchè buoni sì, ma fessi mai.

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ObBiettivo Adrano