Non finisce mai di sorprendere l’Assemblea regionale siciliana: la commissione Ambiente approva in pochi minuti, all’unanimità, il disegno di legge del governo per la riforma degli Ato rifiuti, mentre non riesce a trovare uno straccio di accordo sulla selva di emendamenti che ha intrappolato il cosiddetto «Piano casa». Da un lato tutti d’amore e d’accordo, dall’altro tutti contro tutti. Con il Pdl Sicilia, nato da una costola di quel Pdl che «remava contro» il governo, spaccato tra chi chiede di consentire di aumentare la cubatura anche degli immobili destinati ad attività produttive – per alcuni cambiarne anche la destinazione d’uso – e chi, invece, vuole che la norma ispirata dal premier Silvio Berslusconi per ridare slancio all’edilizia privata, sia valida solo per gli edifici destinati a civile abitazione.
Una volta tanto coincidono le aspettative di alcuni esponenti del Pdl Sicilia e di altri del Pdl dei «lealisti». Ma cercare in questa coincidenza una nuova comunanza politica, un ricompattamento del partito, rischia di essere un errore. Non che non ci siano in corso trattative per riprendere il dialogo. Ma i tempi non sembrano maturi. In ogni caso, lo scontro sul «Piano casa» è trasversale, coinvolge, chi più chi meno, tutti i partiti. Però, anche in questo caso, come per il disegno di legge sulla riforma degli Ato, bisogna fare presto. Non c’è solo il problema dei rifiuti da risolvere: se non si mettono al più presto in moto tutti i meccanismi che possono creare occupazione, l’emergenza lavoro rischia di trasformarsi in dramma sociale.

Lillo Miceli su La Sicilia di oggi

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