Avrebbero manomesso multe per migliaia di euro. Il processo al via il prossimo 25 giugno.
Un macigno giudiziario si abbatte sul Corpo di polizia municipale di Adrano. 28 tra operatori-istruttori di vigilanza e ausiliari del traffico (quasi metà del personale in servizio) sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di falso e abuso d’ufficio. Le accuse sono piuttosto pesanti, anche perché coinvolgono pubblici ufficiali, accusati di avere “manipolato” contravvenzioni per evitare che arrivassero a destinazione, ovvero agli automobilisti multati.
I fatti oggetto dell’indagine da parte dei Carabinieri si riferiscono al periodo 2006-2007, quasi un centinaio. Un numero considerevole, tanto da far scattare qualche segnalazione da cui poi è partita l’indagine. La decisione del Gup di Catania, Maria Paola Casentino, è conseguenza diretta dei risultati della perizia tecnico-grafologica che avrebbe accertato come, in alcuni casi, qualcuno avrebbe modificato la multa cambiando il numero della targa del veicolo multato, in altri sarebbero stati aggiunti altri numeri, facendo diventare così straniera la targa dell’auto multata ad Adrano. Se le accuse fossero confermate, il tutto si tradurrebbe anche in un enorme danno erariale per il Comune di Adrano, che avrebbe perduto migliaia di euro.
Siamo ancora nel campo delle ipotesi. Tutti gli indagati si dicono estranei ai fatti. In una nota, il Comando del Corpo di Polizia Municipale di Adrano, scrive: «La fiducia che questo ufficio ripone continuamente nelle istituzioni e nella magistratura, cui ha il privilegio di collaborare diuturnamente, rasserena il Comando di polizia municipale con la certezza che il giusto processo sentenzierà la totale estraneità di tutto il personale dedito, ora come allora e negli oltre cento anni di storia, alla cultura del servizio nei confronti della cittadinanza e della legalità cui ha contribuito con il sacrificio di tanti suoi figli. Convinto assertore del principio di presunzione di innocenza fino al giudicato definitivo, sicuro che quanti rinviati a giudizio riescano a dimostrare la propria totale estraneità ai fatti loro ascritti, questo comando, a salvaguardia dell’immagine del corpo di polizia municipale tutto del comune di Adrano, auspica che l’attenta e serena valutazione dei fatti da parte della magistratura possa portare celermente ad una definizione positiva nei confronti di tutto il personale coinvolto». Toccherà all’accusa dimostrare nel corso del processo i reati contestati. La difesa intanto annuncia battaglia, proponendo una nuova perizia per dimostrare l’infondatezza dell’accusa. Il processo comincia il prossimo 25 giugno.

Il sindaco, Pippo Ferrante, non ha escluso che l’amministrazione comunale possa costituirsi parte civile. «Mi auguro – ha aggiunto – che la magistratura faccia chiarezza e che possa essere dimostrata l’estraneità del personale del Corpo di polizia municipale».

fonti: TVA / LiveSicilia Catania / La Sicilia