Mancano alcuni tasselli ma la squadra è quasi pronta. Resta il nodo dei vertici a Palermo. Il ministro Alfano al lavoro per il rilancio del partito


di GIACINTO PIPITONE su gds.it

PALERMO. Rush finale per la guida del Pdl a Palermo. Sono i vertici del capoluogo l’ultimo nodo da sciogliere per l’ufficializzazione dei coordinatori provinciali e cittadini del partito di Silvio Berlusconi. Un passaggio che il leader regionale Giuseppe Castiglione completerà con i big del partito e col collega Domenico Nania entro qualche giorno. «La riorganizzazione del partito in Sicilia è imminente – ha ammesso ieri Castiglione -. Siamo giunti ormai in fase ultimativa». Castiglione ha precisato che i nomi non sono ancora definitivi. Il quadro generale, anticipato ieri, dovrebbe essere confermato su Catania (Gibiino e Falcone in città, Catanoso e Limoli in provincia) e su Enna, Ragusa, Caltanissetta e Agrigento. Ma gli esclusi pressano per rivedere lo schema. Il nodo principale è a Palermo, dove la contemporanea nascita del partito di Gianfranco Miccichè – di fatto un concorrente sul territorio – sta spingendo a valutazioni ulteriori.
Sul tappeto ci sono i nomi di Francesco Scoma e Giampiero Cannella per la città e Salvino Caputo e Piero Alongi per la provincia. Ma non si è ancora alla sigla dell’intesa: «La vicenda che riguarda i vertici del Pdl per la città di Palermo e la provincia – ha ammesso il senatore Carlo Vizzini – sarà oggetto di una riunione fra i parlamentari e i coordinatori regionali che si svolgerà a breve. Nessuna decisione è ancora stata presa. E’ vero che se ne è parlato nel corso di un incontro a Roma e lì tutti abbiamo convenuto di dare i dirigenti al partito ma il tema dei nomi è ancora da definire».
Oggi (sabato, ndr), intorno alle 9,30, il ministro Angelino Alfano sarà a Palermo, all’Ars, per discutere del rilancio del partito. Il Pdl sta riaccendendo i motori, dopo spaccature e addii, alla vigilia di una possibile competizione elettorale nazionale e per organizzare la stagione di opposizione alla Regione.
Fra gli altri nodi da sciogliere, quello del coordinatore a Trapani. In ballo ci sono i nomi di Tonino D’Alì e Nicola Cristaldi. Ieri D’Alì ha precisato che «la riorganizzazione del partito in provincia di Trapani guarda essenzialmente all’unicità del progetto voluto da Berlusconi. Un progetto che trova me e Cristaldi in perfetta sintonia indipendentemente dalla complementarietà dei ruoli formali. Non c’è alcuna gara, né conflittualità. Cose che riguardano esponenti oggi approdati in altri partiti». Castiglione deve guardare anche alla città di Catania, dove la componente ex An chiede la nomina di due coordinatori unici per città e provincia al posto dello schema che prevede la figura del co-coordinatore. Infine, a Siracusa il Pdl attende ancora che Bufardeci e la Prestigiacomo diano un segnale: un rientro dell’ex assessore nel Pdl ufficiale potrebbe modificare la prospettiva attuale, che vede la possibile nomina di Vincenzo Vinciullo.
Bufardeci è però una punta del progetto di nuovo partito avviato da Miccichè. Il sottosegretario ieri ha confermato la sua iniziativa, legandola a prospettive nazionali: «Sto lavorando a un progetto politico territoriale, ancorato al Sud e al Pdl, per avere un peso parlamentare tale da condizionare le scelte politiche del futuro governo. Oggi il Pdl, nonostante gli sforzi di Silvio Berlusconi, non è sufficiente a fare gli interessi di tutte le parti d’Italia. Voglio creare all’interno della maggioranza e del governo una contrapposizione virtuosa fra partiti affinchè Berlusconi possa tornare a essere il mediatore. I sondaggi sono incoraggianti».
Critiche giungono dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. “Appaiono fantasiosi e privi di alcun fondamento politico i presunti organigrammi del Pdl in Sicilia suggeriti in questi giorni alla stampa” senza che, sottolinea, “il tema sia stato mai trattato negli organi del partito preposti a tali decisioni e senza che vi sia stato confronto con i rappresentanti del Pdl sul territorio. Peraltro la diffusione di liste di coordinatori e di coscritti in un momento di tale delicatezza all’interno del Pdl in Sicilia – osserva il ministro Prestigiacomo – appare solo come il goffo tentativo di accreditare leadership e poteri decisionali e rischia invece di avere l’effetto concreto di indebolire ulteriormente il partito, alimentando divisioni e allargando distanze. Oggi il Pdl ha bisogno di altro, soprattutto di unità – conclude Prestigiacomo – per combattere con tutta la sua energia politica il disegno trasformistico di Lombardo che col suo quarto governo ha tradito elettori e alleanze e rischia di provocare alla Sicilia danni gravissimi”.
—-> http://obbiettivo-adrano.blogspot.com/