Anthony Distefano, nel servizio andato in onda su Video Star (vedi video sotto), analizza la delicata situazione in seno alla variegata maggioranza che sostiene il Sindaco Ferrante.
Sul tavolo c’è una verifica di maggioranza aperta ormai da mesi. L’empasse delle ultime settimane, col consesso più volte convocato senza mai essere riusciti a raggiungere il numero minimo per poter iniziare i lavori, ha decisamente accelerato il tutto. Il problema politico c’è, nonostante alcuni ancora si ostinino a negarlo.
L’assenza in aula del consigliere Caltabiano (ex(?) mancusiano), ormai da tempo individuato come l’ago della bilancia negli equilibri in consiglio, ha scatenato la furiosa reazione di chi sin dall’inizio ha condiviso il “progetto Ferrante”, che adesso pretende chiarezza.

Si narra di infuocate riunioni di maggioranza nelle sale del palazzo comunale. Nel contempo il Sindaco si trova a dover gestire le sempre più insistenti e sempre meno eludibili richieste di “poltrona assessoriale” da parte del Pd, del Mpa (che ha aumentato una dopo l’altra il numero di pedine in consiglio) e del consigliere Stancampiano (eletto nelle fila del Pdl, da poco nel movimento “Scelta Giovane” facente capo all’assessore provinciale Capuana). A questo punto, per il primo cittadino, non resta che scegliere: o rinunciare ad un assessore che sia suo riferimento (Sidoti, Di Primo T., Di Primo A.) o aumentare di una unità il numero di assessori in Giunta (scelta che lo esporrebbe ad una serie di critiche, visto il progetto di riduzione del numero degli assessori negli enti locali che a breve dovrà entrare a regime).
La situazione potrebbe diventare ancora più complessa se dovessimo considerare l’ormai annosa “questione Brio”, col presidente del consesso inchiodato a quella poltrona su cui ormai in tanti (anche del suo stesso “nuovo” partito) vorrebbero sedere.
In ogni caso si tratta di scelte da compiere nel più breve tempo possibile, dato che Adrano, mentre lor signori litigano spesso in merito a fatti e interessi personali, scivola sempre più nel baratro.

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