Dopo l’assurda morte di Rosario, sono tanti gli interrogativi che gli adraniti dovrebbero porsi

Il nostro logo listato a lutto, per non dimenticare Rosario

Vorremmo innanzitutto premettere che quello che è successo in questa settimana ad Adrano, è un ulteriore dimostrazione, come se ce ne fossero state poche, di come il momento sociale, culturale ed amministrativo che il nostro tanto amato paese sta vivendo, abbia raggiunto livelli di bassezza e crudeltà che fino a qualche anno fa era difficile immaginare; o meglio, qualcuno lo immaginava già, ma forse si trattava più di un incubo che di un presagio.

Da Adraniti, rimaniamo veramente sconsolati nel vedere un ragazzino barbaramente ucciso da un gruppo di coetanei, per futili motivi e, soprattutto, in un giorno particolarmente carico, così dovrebbe essere, di buoni propositi morali, come la festa del Nostro San Nicolò Politi.
La domanda che continuiamo a farci da giorni è la seguente: perché tutto questo?

Non abbiamo una risposta, non siamo degli oracoli né tantomeno vogliamo fregiarci dall’essere i portabandiera dei buoni propositi. Tuttavia, facendo alcune considerazioni, possiamo tentare di trovare delle possibili motivazioni.
Innanzitutto: perché il livello sociale e culturale del tessuto cittadino Adranita, ha raggiunto livelli di mediocrità così importanti? Perché dobbiamo aver paura di passeggiare per le vie di Adrano, a tutte le ore del giorno e della notte? Perché i giovanissimi di Adrano, che anzi dovrebbero essere il cuore pulsante di nuove speranze, si perdono invece in meschine attività e/o comportamenti “da malandrino”?
Non capiamo in primis, perché in genere e, in particolare nei giorni di festa, in cui l’affluenza di persone per le vie principali è più abbondante, non sia altrettanto massiccio il controllo da parte della forza pubblica. Come ripetiamo da ormai troppo tempo, dove sono i controlli? Dove è la forza pubblica? Perché Catania può permettersi i militari in controllo costante per le vie principali e il nostro paese, in costante deficit di sicurezza, non può nemmeno permettersi un posto di blocco al centro della città? Saremo ciechi o troppo esigenti ma sono forse anni che non vediamo un posto di blocco ad Adrano. La convinzione che in questa città si possa fare ciò che si vuole, pensiero ormai evidente in città, non potrà far altro che peggiorare sempre più il vivere Adrano e ad Adrano.
Perché l’amministrazione non fa davvero qualcosa per tamponare questo problema? Piuttosto che dichiarazioni di facciata, e ci riferiamo a tutte le forze nonché figure politiche della nostra Amministrazione, o millantare la propria presenza ad un funerale, si trovino delle soluzioni di lungo periodo, che possano farci sentire tutti più sicuri. Dove sono finite, ad esempio, le telecamere di vigilanza, che tanto sarebbero servite in questo caso specifico? Sono funzionanti oppure no?
È vero, bisogna sempre essere positivi e propositivi, anche in momenti critici come questo. Paolo Borsellino diceva che Palermo, la sua città, non gli piaceva, e per questo imparò ad amarla, “perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace, per poterlo cambiare“.
Ad “amare” Adrano dovrebbero essere per primi gli adraniti, quelli onesti, che sono purtroppo la maggioranza silente e più funestata dalle difficoltà,  le forze dell’ordine e quelle politiche tutte. Basterebbero, a nostro parere, anche piccoli accorgimenti, ma mirati, per poter aumentare la sicurezza e la tranquillità in questo bellissimo paese, martoriato tristemente per anni da tante, troppe infamità. 
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