Dopo le polemiche che avevano caratterizzato la scelta del presidente dell’Acoset, Crocetta nomina Marisa Mazzaglia presidente dell’ente Parco dell’Etna

Il presidente Rosario Crocetta ha nominato il nuovo presidente dell’Ente Parco dell’Etna. Marisa Mazzaglia (foto a lato), assessore al Comune di Nicolosi con deleghe al Turismo, Spettacolo, Politiche per l’Etna. E’ la prima donna presidente di un parco in Sicilia. Subentra al biancavillese Giuseppe Calaciura, commissario nominato da Raffaele Lombardo, insediatosi nel settembre scorso. Calaciura, ex dirigente della sanità catanese, è indagato nell’ambito della vicenda del Pta di Giarre, che vede coinvolto anche il marito della senatrice del Pd Anna Finocchiaro. “Il parco – diceva Calaciura quattro mesi fa – con me diventerà patrimonio dell’Unesco”. Crocetta non gli ha dato il tempo. 


“Questa nomina – sottolinea Marisa Mazzaglia – arriva dopo anni di commissariamento, ristabilendo finalmente l’ordine naturale delle cariche amministrative all’interno del Parco. Ringrazio il presidente Crocetta per la fiducia accordatami e lavorerò subito affinché tra le priorità ci sia di nuovo il Territorio e la necessaria collaborazione con tutte le comunità montane, che devono essere – conclude la Mazzaglia – nuovamente protagoniste della vita del Parco riappropriandosi di un ruolo primario nelle scelte dell’Ente”.
“La nomina di Marisa Mazzaglia presidente del Parco dell’Etna, area naturale protetta della Regione Siciliana, istituita nel 1987, è un altro importante tassello verso il ripristino della legalità in Sicilia”. Queste le dichiarazioni di Giuseppe Caudo, coordinatore provinciale del Movimento Crocetta, protagonista, nei giorni scorsi, di un acceso botta e risposta col deputato regionale Anthony Bargaballo circa le trattative che avrebbero portato Giuseppe Rizzo alla presidenza dell’Acoset. 
Ecco dunque, forse a parziale compensazione, un’altra poltrona per i “crocettiani”.


AGGIORNAMENTO DEL 11.01

Legambiente va giù durissimo contro la recente nomina ai vertici del Parco, “senza una visione di sistema e con logiche di lottizzazione politica che non rispettano l’interesse pubblico generale”.
La legge regionale sulle aree naturali protette stabilisce che i presidenti dei parchi vengano nominati dal Presidente della Regione, su proposta dell’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente, scegliendoli “tra persone che si siano particolarmente distinte nella salvaguardia dell’ambiente”.
“Per Legambiente – si legge in un comunicato – la recente nomina del Presidente del Parco dell’Etna sembra sfuggire con tutta evidenza a tale requisito, e si colloca in un contesto di scelte operate “parco per parco” con criteri sempre diversi, senza una visione di sistema e con logiche di lottizzazione politica che non rispettano l’interesse pubblico generale”.
“Dopo la sfilza di nomine di commissari e presidenti del precedente Governo Lombardo – dichiara Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente – avevamo chiesto al neo Assessore regionale al Territorio, Lo Bello, un atto preciso per l’azzeramento di tutti gli incarichi di presidente, commissario e direttore reggente, e di procedere alle nuove nomine secondo criteri di rigorosa competenza e con procedure ad evidenza pubblica comparative per scegliere le persone con i titoli più adeguati”.
“Chiederemo gli atti relativi alle nomine degli ultimi anni, dai Sicani alle Madonie ed ora all’Etna – dichiara Angelo Dimarca, responsabile Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – per dimostrare come siano state disattese le previsioni di legge. Ormai è improrogabile mettere vincoli ancora più rigorosi alle scelte discrezionali della politica e sancire casi di incompatibilità e conflitti di interesse, come quelli legati alle precedenti nomine di componenti degli uffici di gabinetto, che non possono certo amministrare un ente sottoposto a controllo della Regione stessa”.
fonte: LiveSiciliaCatania
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