ddayLo sbarco in Normandia, nome in codice operazione Overlord, iniziò con lo sbarco anfibio alleato sulle spiagge della Normandia in Francia, all’alba di martedì 6 giugno 1944 e proseguì nelle settimane seguenti con una campagna terrestre che aveva lo scopo di stabilire, rafforzare ed espandere la testa di ponte in Normandia. In realtà l’operazione Overlord ebbe iniziò fin dalla notte tra il 5 e il 6 giugno con il lancio dei paracadutisti alleati a Pegasus Bridge e a Sainte-Mère-Église.La 6ª divisione aerotrasportata britannica fu la prima ad entrare in azione esattamente dieci minuti dopo la mezzanotte con obiettivi il ponte Pegasus ed una batteria di cannoni a Merville. I cannoni furono distrutti e i ponti catturati e tenuti fino all’arrivo dei Commandos. Il Commando numero 4, composto da truppe francesi e britanniche, sbarcò sulla spiaggia: obiettivi un fortino e il vicino casino, due batterie che sovrastavano la spiaggia. 
Sulle spiagge Sword e Juno i britannici ed i canadesi sbarcarono con perdite leggere, ma riuscirono ad avanzare di soli otto chilometri per la fine della giornata. In particolare, Caen, l’obiettivo principale, era ancora in mano tedesca alla fine del D-Day. Sulla spiaggia Gold le perdite furono molto più pesanti perchè i tedeschi avevano fortificato pesantemente un villaggio sulla costa. Le truppe britanniche qui avanzarono quasi fino alla periferia di Bayeux per la fine del giorno. 
Il Commando britannico numero 47 fu l’ultimo fra i Commandos a sbarcare ad est di Le Hamel. Il loro compito era di procedere verso l’interno, marciare per 15 chilometri ed attaccare il porto di Port en Bessin, luogo ove doveva approdare la tubatura sottomarina di rifornimento degli Alleati denominata “Pluto”. 
Sulla spiaggia Omaha la 1ª Divisione di Fanteria statunitense subì la peggiore esperienza in fatto di sbarchi. I carri Sherman anfibi vennero in gran parte persi prima di raggiungere la spiaggia; furono fatti sbarcare infatti dalle navi appoggio troppo lontani dalla riva e le deboli protezioni aggiunte per permettere la navigazione cedettero sotto gli urti delle onde di un mare agitato. La 352ª Divisione tedesca, a loro opposta, era ben addestrata e pronta a riceverli, e occupavano delle posizioni su scogliere ripide che sovrastavano le spiagge. La divisione perse oltre 4.000 uomini. Nonostante ciò, i sopravvissuti si raggrupparono e procedettero verso l’interno. 
Le massicce postazioni di artiglieria in cemento armato, poste sulle cime delle scogliere a Pointe du Hoc, erano invece il bersaglio del 2o battaglione Rangers statunitense. Il loro compito era scalare i cento metri di scogliera sotto il fuoco nemico con corde, scale a pioli, ed attaccare e distruggere i cannoni qui posizionati. Le postazioni vennero raggiunte con successo grazie al massiccio impiego di bangalore torpedo e i cannoni, che erano stati spostati, vennero individuati e distrutti. Il tasso di perdite tra le truppe qui sbarcate fu quasi del cinquanta per cento. 
Le perdite sulla spiaggia Utah furono di circa 200 uomini sui circa 23.000 sbarcati, le più leggere tra tutti i punti di sbarco. Queste truppe si spinsero all’interno e riuscirono a collegarsi con le divisioni aviotrasportate. L’82ª e la 101ª divisione aviotrasportata erano state meno fortunate. In parte a causa dell’inesperienza nel pilotaggio e in parte a causa delle difficili condizioni del terreno, atterrarono male e si trovarono disperse. Molti continuarono a vagare e combattere dietro le linee nemiche per giorni. L’82ª occupò la città di Sainte-Mère-Église nella mattina del 6 giugno. 
Stabilita la testa di ponte due porti artificiali vennero rimorchiati attraverso la Manica in segmenti. Uno venne costruito ad Arromanches, l’altro alla Spiaggia Omaha. Il porto di Omaha venne distrutto dalle tempeste circa dieci giorni dopo il D-Day. Circa 9.000 tonnellate di materiali vennero sbarcate giornalmente al porto di Arromanches, fino alla fine di agosto. 
I difensori tedeschi posizionati sulle spiagge opposero una resistenza relativamente leggera, essendo, nella maggior parte dei casi, male addestrati e a corto di equipaggiamento.. L’eccezione fu appunto la 352ª divisione di fanteria che difese la spiaggia Omaha, e la tenacia della loro difesa causò infatti gravi perdite alle due divisioni americane impegnate un quel settore (1ª e 29ª Divisione fanteria). 
I comandanti tedeschi impiegarono diverse ore per essere sicuri che i rapporti che ricevevano indicassero uno sbarco in forze e non una serie di incursioni. La dispersione dei paracadutisti statunitensi fu un vantaggio per gli Alleati perchè aggiunse confusione nei comandi tedeschi, in quanto arrivavano rapporti che indicavano la presenza di truppe alleate in tutta la Normandia settentrionale. 
I piani dell’invasione alleata richiedevano la cattura di Caen e Bayeux nel corso del primo giorno, con tutte le spiagge collegate ad eccezione di Utah, e una linea del fronte a 10-15 chilometri dalle spiagge. In pratica nessuno di questi obiettivi venne raggiunto. Complessivamente le perdite non furono così pesanti come si temeva, e le teste di ponte avevano retto agli attesi contrattacchi. 
La 12ª Divisione Panzer SS “Hitlerjugend” assaltò i canadesi il 7 e l’8 giugno, infliggendo pesanti perdite, ma non fu in grado di spezzare il fronte. Nel frattempo le spiagge vennero collegate. Gli Alleati stavano rinforzando il fronte più rapidamente dei tedeschi. Anche se gli Alleati dovevano sbarcare tutto sulle spiagge, la loro superiorità aerea e la distruzione del sistema ferroviario francese resero ogni movimento delle truppe tedesche lento e pericoloso. 
Uno dei motivi principali della sconfitta tedesca fu anche l’opera dello spionaggio alleato che riuscì a scambiare la Normandia per una colossale operazione diversiva, facendo credere all’Alto Comando tedesco che il teatro delle operazioni principali sarebbe stato il Passo di Calais. Di conseguenza la potente 15ª Armata fu mantenuta a Calais lasciando la costa normanna molto meno solidamente difesa. 
Le perdite per tutta la campagna di Normandia posso essere così quantificate: per i tedeschi 200.000 tra morti, feriti e dispersi, 200.000 prigionieri circa; per gli Alleati 53.700 morti circa, 18.000 dispersi, 155.000 feriti.