Ad inizio serata sono saliti sul palco due delle tre new entry tra gli assessori comunali, di cui Aldo Di Primo si è fatto portavoce per chiarire tempestivamente quello che preannunciano le feste, sulla stessa linea dell’anno scorso, senza gli sprechi delle amministrazioni precedenti.
Dalla serata di ieri ne è venuta fuori una “corrida” dove i “dilettanti allo sbaraglio”, adraniti e non, hanno fatto sicuramente del loro meglio, raggiungendo discreti risultati solo in pochissimi casi.
Le note stonate non finiscono qui.
I ritmi della kermesse fin troppo lenti e poco coinvolgenti, con una gestione dei tempi che aveva effetti soporiferi, riscontrabili negli sbadigli del pubblico.
Il service audio insufficiente, con un livello che andava dal dj amatoriale in una festa di compleanno al bambino che gioca con lo stereo nuovo del padre.
Per onor di cronaca bisogna riconoscere qualche elemento interessante della serata.
Il gruppo di apertura “Panic”, tra l’altro l’unico che ha suonato dal vivo, con una formazione di giovani provenienti da Centuripe che hanno eseguito cover di canzoni tratte dallo straordinario repertorio di Lucio Battisti, adattate in maniera originale con chiare sonorità rock. Seppur non aiutati da un service troppo scadente i giovani musicisti hanno rispecchiato quello che doveva essere il vero spirito della serata.
Brave anche le cantanti in gara Finocchiaro ed Alongi. La prima sfoggiava una bellissima voce “black” in “Il tempo di morire”, purtroppo non accompagnata da musicisti in un’esibizione strumentale dal vivo bensì da una base musicale che spesso la prorompente ugola doveva inseguire. La seconda ha puntato sulla simpatia e su una coreografia improvvisata per dare una spinta alla sua voce comunque limpida e superiore a gran parte dei partecipanti.
Senza dubbio da apprezzare la politica del “low cost” di queste feste che non aggravano sulle casse del comune, ma con poco si può fare certamente meglio. Se una serata viene proposta come tributo a due grandi cantautori doveva annoverare per lo meno musicisti selezionati per fare una figura decente, con un service almeno sufficiente, degno di un evento nella piazza principale.
Complessivamente il giudizio della manifestazione è negativo. Ma attenzione, non si deve neppure dilapidare le finanze per ottenere un risultato almeno sufficiente. Il flop di ieri è un segno tangibile: la creatività, il gusto, il senso artistico e culturale non sono presi in considerazione dalle istituzioni adranite, che sembrano rispecchiare fedelmente la stragrande maggioranza della cittadinanza.
Cara Consuelo, ognuno qui ha il diritto di esprimere la propria opinione. Ci sono persone a cui la manifestazione è piaciuta ed altre a cui invece non è piaciuta… Si può discutere e confrontarsi ma qui lo facciamo sempre con educazione voglia di migliorarci.
Riguardo al commento, devo puntualizzare che è stato postato da Giammy ma per conto di un’altra persona (c’è l’indirizzo e-mail se vuoi contattarlo).
Grazie per aver visitato il nostro blog. A presto!
giammy ciao scusami ma ho da ridire sul tuo commento, innanzitutto la gente che ha cantato a quella serata è gente che ha la musica nel dna, e tu che di teoria musicale pare che ne capisca abbastanza, ma in pratica credo un accidente. carissimo, quella anzi “QUELLA” gente mentre cantava piangeva, sorrideva, faceva applaudire la gente e mentre cantava trasmetteva ciò che aveva dentro a prescindere da tutta la parte tecnica, la prossima volta vieni tu e allietaci con la tua probabile melodiosa voce, inoltre carisismo scusa se mi permetto ma credo proprio che de andre e battisti le loro musiche le hanno scritte anche x quelli “stonati” quindi qui l’unico affronto lo stai portando tu al popolo adranita, e ringrazia piuttosto a chi di dovere che organizza queste manifestazioni. ps: non ci sarà mica un po di invidia??
una dei “quattro stornellatori” che hanno cantato alla manifestazione. vergogna.
Il modo in cui è stata offesa la memoria di Fabrizio De Andrè nelle serate organizzaate in piazza dall’amministrazione comunale è a dir poco vergognoso!
Quattro stornellatori stonati hanno sbeffeggiato uno dei più grandi poeti del ‘900,e io da adranita mi vergogno di tutto ciò che è successo,se avessi davanti a me Dori Ghezzi,Cristiano e Luvi De Andrè chiederei loro scusa a nome della mia città.
D’altra parte gente abituata a cantare (si fa per dire) canzonacce sentimentaloide di quart’ordine come poteva pretendere di cimentarsi con testi presenti ormai in parecchi volumi di antologie letterarie italiane.
Il risultato è stato insultare ignobilmente De Andrè, e come se nn bastassela televisione local, con insopportabile faccia tosta,osa pure mandare in onda,integralmente le serate…evidentemente questi signori non si rendono conto che offendere De Andrè significa sputare in faccia la cultura del nostro paese.
Io posso capire che chi è abituato a organizzare manifestazioni con canzonette strappacuori non può arrivare a capire certe cose…e allora a maggior ragione lasciare stare Fabrizio De Andrè e non osate più infangare la sua memoria.
GAETANO TOMASELLI
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