Tassonomia di un deplorevole comportamento ambientale.

Riguardo al comportamento ambientale, ad Adrano, i cittadini possono essere suddivisi in “ngrasciati” e “puliteni”. Sono due tipi che non conoscono distinzioni di sesso, età, istruzione e professione.

Gli “ngrasciati” trattano l’ambiente come discarica, ad esempio fanno pic-nic e abbandonano bicchieri, piatti e posate di plastica nei parchi. La volta successiva eviteranno di andare nello stesso luogo, perché esigono pulizia. Quando sono al mare, in spiaggia, usano spegnere la sigaretta e nascondere il mozzicone sotto la sabbia, tanto che la riva diventa un enorme portacenere. E che dire poi dei pacchetti di sigarette abbandonati o lanciati dal finestrino dell’auto in strada? Che cosa possiamo pretendere da costoro che non hanno nemmeno rispetto per i loro polmoni?
L’aggravante è che tutti gli “ngrasciati” sono “chi biddi sculi” oppure “chi sculi iauti”. Trentacinque anni di obbligo scolastico e di massificazione della scuola secondaria, dal 1968 a oggi, non sono riusciti a inculcare nella popolazione la mentalità ecologista. Sebbene l’enorme spesa per l’Istruzione Pubblica, pagata a caro prezzo dai contribuenti, dovrebbe avere tra gli obiettivi raggiunti la formazione della coscienza civica.
Una distinzione si può fare tra “ngrasciati viddani” e “ngrasciati riugghiosi”. I primi sono coltivatori di ortaggi e agrumi, che percorrono la valle del Simeto per andare al lavoro, e abbandonano ogni sorta di rifiuti nei bordi della strada per Regalbuto o per il Mendolito. Gli “ngrasciati riugghiosi” sono invece proprietari di case di villeggiatura alle pendici dell’Etna: quando tornano in città, non ritenendo comodo portare i rifiuti a casa per immetterli nel ciclo della raccolta, li abbandonano in piazzole di sosta oppure li lanciano, usando gli (eco)sacchetti, nelle altrui proprietà. Non vorrei che sia un modo per protestare della rimozione dei bidoni! Basterebbe loro differenziare in tre, quattro sacchetti e conferire direttamente nell’ “isola ecologica” di contrada Difesa, oppure aspettare a casa il passaggio dei netturbini. Ci sono poi gli “ngrasciati billeni”, che tengono al proprio aspetto e all’igiene personale ma non si curano dell’ambiente. Un giorno ripresi un’elegante signora che gettò una carta a terra, la quale mi rispose infastidita: «la carta è biodegradabile!». Alla categoria degli “ngrasciati fura ma puliteni ientra” appartiene gran parte degli adraniti (l’asserzione non sia considerata un’offesa ma una costatazione, visto quanta spazzatura c’è in giro…).

Tutti sappiamo come le nostre mamme e mogli tengano pulita la casa. Il loro motto è “per mantenere pulito bisogna pulire dove è pulito”. La mattina appena alzate cominciano con frenesia a spazzare e spolverare. Scendono in strada e allontanano la spazzatura dalla loro porta, ammucchiando in un angolo pacchetti vuoti di sigarette, tovaglioli di carta, depliant pubblicitari, bottiglie di plastica, lattine etc., abbandonati dagli “ngrasciati” della sera prima. Come si arrabbiano quando un figlio o il marito torna da fuori con le scarpe sporche, oppure sgretola sul pavimento una mollichina di pane! Lavano e stirano ogni giorno per fare ben figurare i loro cari. Quando però escono di casa si trasformano da Dr. Jakyll a Mr. Hide della pulizia: diventano cioè “ngrasciati”. Gettano dal finestrino dell’automobile ogni sorta di rifiuto, perché questa è un’estensione del proprio domicilio, un salotto semovente da non sporcare; se trattassero i luoghi pubblici come casa propria si avrebbe un territorio pulito e invitante dal punto di vista turistico. Ci sono inoltre gli “ngrasciati stobbiti o gnuranti” e gli “ngrasciati nfami”. I primi sono tutti quelli che pagano il servizio di raccolta, l’esosa tariffa, ma sporcano ugualmente. Potrebbero ottenerne la diminuzione dell’importo conferendo carta, plastica, bottiglie e lattine di vetro all’isola ecologica: è poco (10 cent. al chilo) ma almeno si fa ecologia. Lasciano i rifiuti ovunque, il che comporterà una spesa aggiuntiva per il recupero a loro carico. Se agli “ngrasciati stobbiti” chiedi la giustificazione di tale comportamento, ti senti rispondere: «i spazzeni sono paati!». Gli “ngrasciati nfami” sono quelli che evadono la “tassa”. Fra quelli che evadono ci sono anche i “puliteni nfami”: non sporcano ma dovrebbero essere costretti comunque a pagare. Contro gli “ngrasciati nfami” non basta ironizzare, bisognerebbe individuarli, multarli e togliergli (o sospendere temporaneamente) qualche diritto: il voto, l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale oppure l’indennità di disoccupazione, etc. Quando le Guardie sorprendono gli “ngrasciati” a scaricare abusivamente spazzatura, dovrebbero verificare se siano contribuenti o evasori, interrogando le banche dati in loro possesso, attivando procedimenti civili e penali. Ci sono anche i “puliteni veli”, che assumono un atteggiamento accidioso nei confronti del problema e non si indignano e non intervengono quando qualcuno sporca o inquina. I “puliteni” (ahimè pochi!) infine sono coloro che tengono alla pulizia personale, della propria casa e dell’ambiente, che considerano sacro e degno di rispetto.

I nostri antenati identificavano la terra e la natura con Cerere e Proserpina, ogni offesa alla campagna era un oltraggio alle dee che potevano scatenare le loro ire, rendendola improduttiva. Adesso il Dio cristiano perché non si cura della natura e perdona gli “ngrasciati”? I “puliteni” ogni giorno selezionano la carta dal vetro, la plastica dagli scarti del cibo; la sera mettono fuori dall’uscio i sacchetti e, quando gli addetti alla raccolta non passano, li riportano a casa, sopportandone i cattivi odori. Quando sono in giro, non abbandonano rifiuti e sono pronti a rimproverare o denunciare gli “ngrasciati”. Pagano puntualmente la tariffa e, quando possono, vanno a conferire all’isola ecologica. Se devono smaltire oggetti ingombranti o apparecchi elettrodomestici, si servono di ditte specializzate. Si pongono persino la questione se il piccolo tappo di plastica del brick di latte debba essere strappato o meno, differenziando ulteriormente! Gli “ngrasciati”, quando lanciano un sacchetto di spazzature in un’area di sosta, lungo il ciglio della strada o in un terreno, apparentemente abbandonato, rendono vane le buone pratiche dei “puliteni” e procurano gran danno all’ambiente.

Carmelo Russo
(un adranita amareggiato)