Neonata Associazione ad Adrano anche per le famiglie.

Intervistiamo Maria Sciortino, fondatrice dell’Associazione “Incontri Giocosi”, sita ad Adrano, in Via Bruno Buozzi. Associazione che si occupa dei bambini, del loro mondo e della Pratica della Psicomotricità. Davvero una piacevole intervista. Buona lettura.

D. Cosa propone l’Associazione?

R. La proposta principale dell’Associazione “Incontri Giocosi’’, che si colloca, culturalmente, all’interno di quei contesti che permettono l’integrazione di tutti i bambini per favorirne il benessere e la salute, come diritto di tutti e le accettazioni delle differenze interpersonali, è quella di diffondere e promuovere la Pratica Psicomotoria, nella sua modalità educativa e preventiva, ma anche terapeutica per offrire ed affiancare le famiglie, le istituzioni scolastiche, pubbliche e non, che si impegnano quotidianamente nell’educazione e nella crescita dei nostri bambini.

D. Quali sono i servizi e quali le finalità?

R. Le finalità principali dell’Associazione sono rivolte ai bambini e alle loro famiglie per sostenere le diverse esigenze che vi si manifestano. All’interno possiamo distinguere:

  •  Un’area educativa con percorsi di Pratica Psicomotoria Educativa e Preventiva con lo scopo principale di sviluppare la comunicazione, la creatività e il pensiero operatorio del bambino in gruppo;
  • Un’area di aiuto (percorsi psicomotori in piccolo gruppo o individuale, logopedici e di sostegno psicologico) per bambini e adulti con difficoltà;
  • Un’area in–formativa a sostegno della genitorialità con incontri di riflessione per condividere desideri, preoccupazioni, esperienze familiari relativi ai diversi temi che caratterizzano la crescita del bambino.

D. Chi saranno i fruitori delle attività interne all’Associazione?

R. I principali fruitori delle attività dell’Associazione sono i bambini e, di conseguenza, le loro famiglie di appartenenza, ma, anche, tutti coloro che sono interessati ad approfondire e a saperne di più circa la Pratica Psicomotoria e i suoi benefici. Tra i cui benefici, quello di essere spazio di consolidamento di quella parte del gioco ri–creativa, spontanea e che valorizza le esperienze di gruppo per contrastare la superficialità di oggi che uccide quotidianamente l’autonomia, la creatività e la consapevolezza dei bambini trasformati sempre più in acquirenti di giocattoli, ma dove sempre più il giocare dei bambini è diventato un videogame, un cartone animato!

D. Come si svolgono i diversi moduli didattici?

R. La Pratica Psicomotoria Educativa e Preventiva, rivolta a tutti i bambini dai 3 ai 7/8 anni, è un percorso di maturazione che accompagna lo sviluppo psicologico del bambino attraverso la progressiva armonizzazione dei tre livelli della sua personalità: motorio, affettivo, intellettivo, favorendo, così, il passaggio “dal piacere di agire al piacere di pensare” e rassicura il bambino nei confronti delle sue angosce. La Pratica di Aiuto Psicomotorio, in piccolo gruppo o individuale, è rivolta a tutti quei bambini che mostrano fragilità nel loro processo di sviluppo e di maturazione psico–fisico, nei processi di rassicurazione profonda e con uno stato di fissità ripetitiva e negativa che non permette loro un’evoluzione trasformativa.

D. Perché l’esigenza di una tale realtà nella psico–pedagogia odierna?

R. Nasce come esigenza di rispondere all’evidente disagio presente all’interno delle realtà educative che accolgono sempre più numerosi situazioni di bambini cresciuti in famiglie divise, che vivono poche responsabilità e esperienze sociali al di fuori dello spazio familiare e scolastico. La difficoltà degli insegnanti nel gestire la classe, il lavoro didattico e i tempi ricreativi, per la poca abitudine da parte dei bambini di oggi a considerare riferimenti esterni a sé, a condividere spazi, giochi e regole comuni per vivere il compagno e le diverse esperienze come possibilità di ampliamento e per il piacere della condivisione. La presenza massiccia della tecnologia e il suo uso costante nella quotidianità del bambino, lo rende incapace di compiere delle scelte, di separarsi dallo stimolo e di riuscire a pensare, negandogli, al contempo, il bisogno del movimento, dell’azione e della relazione provocando una situazione di passività e di ricezione massiva degli stimoli. L’offerta di un percorso psicomotorio é la possibilità di accogliere, sviluppare e rafforzare il processo emozionale del bambino, consentendogli l’apertura alla relazione con l’ambiente che lo circonda (spazio, oggetti, tempo e persone) e favorendo lo sviluppo delle potenzialità espressive, creative e comunicative, riferite sia all’ambito motorio che a quello simbolico/cognitivo e affettivo/relazionale. Come afferma Aucouturier: “La psicomotricità è un invito a comprendere ciò che il bambino esprime del suo mondo interno attraverso il movimento ed un invito a cogliere il senso dei suoi comportamenti”. Il bambino viene messo al centro del dispositivo dove il contesto ludico mette in evidenza il dialogo, la narrazione, le storie, l’immaginario di ciascun bambino attraverso il corpo e le relazioni tra corpi.

D. Come si colloca, nella tangibilità adranita dei più piccoli, l’insieme delle proposte offerte dall’Associazione?

R. Poche realtà ad Adrano si interessano con specificità dello sviluppo e della crescita del bambino, soprattutto nei suoi primi anni vita, importanti e determinanti per il resto della sua vita. Tutti i bambini hanno bisogno di giocare bene e tutti i bambini del mondo lo fanno allo stesso modo, perché le tappe di evoluzione di un bambino sono le stesse in qualsiasi Paese nonostante la cultura e i modi di accudire differenti. Oggi, ancor di più, i bambini necessitano di uno spazio e un luogo rassicurante e di contenimento, perché la freneticità ha quasi negato loro questo diritto! “Il bambino non gioca per imparare, ma impara, perché gioca” e non lo può fare a caso: ambientare ogni bambino é educare lo sguardo, la percezione del suo mondo circostante, condurlo nell’esplorazione, perché egli possa prendere in sé, cioè apprendere e conoscere e trovare un ruolo attivo in base alle proprie capacità. “Per creare un rapporto con il reale, il bambino non deve subirlo, ma padroneggiarlo e rimodellarlo assimilandolo al suo mondo magico… E le produzioni fantastiche non allontanano dalla realtà, ma aiutano a starci meglio (Carbone e Coralli)”. La Pratica Psicomotoria con la sua filosofia/pedagogia ha un obiettivo sociale ed è trasversale, perché seguendo il percorso evolutivo del bambino ci permette di rispondere alle specifiche richieste e problematiche che ogni bambino deve affrontare in qualsiasi percorso evolutivo.

Alessandro Montalto