“Dove sono i vertici dello Stato?”. Parla di una “ennesima sconfitta” Marisa Grasso, vedova dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, commentando la maglietta indossata dal capo ultrà del Napoli protagonista ieri sera all’Olimpico dell’ “accordo” tra tifoseria e squadra per giocare la finale di Coppa Italia nonostante gli scontri fuori lo stadio.

L’immagine di Gennaro De Tommaso detto “Ganny ‘a carogna” con indosso una t-shirt nera e la scritta “Speziale Libero” ha fatto il giro del web e delle principali testate internazionali. Il capo curva, come già capitato tra gli spalti in passato, difende l’ultrà del Catania che attualmente sta scontando otto anni di carcere per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia siciliano Filippo Raciti, colpito al Massimino durante il derby col Palermo il 2 febbraio 2007.

“Provo una grande umiliazione. Ho ricevuto chiamate di solidarietà da vedove, madri, famiglie, ma non dalle istituzioni” racconta ai microfoni del programma L’Arena la vedova Raciti, che lamenta: “Per mio marito ancora nessuna strada intitolata, nessun vicolo, nessuna medaglia”.

FONTE: http://catania.blogsicilia.it/maglia-per-speziale-libero-vedova-raciti-sconfitta-dello-stato/252402/

Ultrà del Napoli per ‘Speziale libero’. I poliziotti siciliani: “Un affronto”

“La maglietta del capo ultras Genny detto ‘a Carogna’, con la scritta ‘Speziale libero’ e’ un affronto personale alla categoria dei poliziotti e alla vedova Raciti. Abbiamo parlamentato con un uomo la cui maglietta chiedeva la liberta’ per un assassino di un poliziotto”. Cosi’ Igor Gelarda, segretario della Consap, confederazione sindacale autonoma di polizia, in Sicilia commenta quanto avvenuto ieri all’Olimpico durante la partita Napoli-Fiorentina.

L’ultrà protagonista dell’increscioso episodio è Gennaro De Tommaso, detto appunto “Genny ‘a carogna”,capo della curva A del San Paolo di Napoli, noto alle autorità per precedenti reati. Sarebbe inoltre figlio di Ciro De Tommaso, ritenuto affiliato al clan camorristico del rione Sanità dei Misso. Un affronto per l’intero mondo del calcio la sua scritta “Speziale libero”. L’ultrà del Catania sta scontando otto anni per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti avvenuto il 2 febbraio del 2007 al Massimino di Catania.

Gelarda puntualizza:  ”Qualcuno di coloro che reggono le sorti di questo Paese chiamera’ forse Marisa Grasso, la vedova Raciti, per scusarsi di cosa e’ accaduto, dicendo di provare vergogna?”, incalza il segretario della Consap. E riferendosi al caso esploso a Rimini dove alcuni sindacalisti del Sap hanno applaudito i poliziotti condannati per l’omicidio di Aldrovrandi, aggiunge: “Qualcuno forse scatenera’ il putiferio mediatico avvenuto qualche giorno fa a causa di un discutibilissimo, sicuramente indegno e assolutamente fuori luogo applauso fatto da alcuni poliziotti? Tuttavia di applauso si trattava, non di trattativa con una specie di antistato, in questo caso rappresentato dal ‘Masaniello ultras’ affinche’ l’ordine venisse mantenuto”.

A Filippo Raciti, ancora, la Regione Sicilia non e’ stata in grado di tributare una medaglia d’oro al valore civile – accusa il segretario sindacale – Ne’ il comune di Catania e’ stato capace di intitolare una piazza a un poliziotto che ha perso la sua vita per salvarne altre”. “E se nessuno prova vergogna o si scusa, lo faccio io. Chiedo io scusa alla famiglia Raciti – conclude Gelarda – e a tutti i familiari dei miei colleghi morti durante il loro dovere. E chiedo soprattutto scusa a quei poliziotti che ancora credono nel loro dovere e nelle istituzioni e che continueranno a lavorare in silenzio, in attesa che qualcosa cambi”.

 Ad intervenire oggi anche la vedova Raciti che dalle pagine diRepubblica Palermo parla di “una vergogna, lo stadio in mano a dei violenti” e che lo “Stato che non reagisce, impotente e quindi ha perso”. Marisa Grasso stanotte non ha chiuso occhio: “Ieri sera mi sono sentita umiliata perchè è stata offesa la memoria di mio marito: è stata indossata una maglietta che inneggia all’assassino di un poliziotto. Tutti hanno visto la prepotenza di questa persona, ma poi che è successo? Io ho pieno diritto, adesso, di avere risposte dalle Istituzioni. Lo Stato ieri era presente allo stadio nelle massime espressioni, e che ha fatto? Lo Stato deve essere forte e non debole e ieri c’è stata l’espressione evidente della sua impotenza“.

FONTE: http://catania.blogsicilia.it/ultra-del-napoli-per-speziale-libero-i-poliziotti-siciliani-un-affronto/252394/