Discussione della mozione numero 210 «Chiarimenti ed iniziative riguardo alla situazione del Consorzio autostrade siciliane», 09.11.2010 – Intervento dell’On. D’Asero

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Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’atto particolarmente significativo della mozione che stasera, dopo tanto tempo, approda in Aula e che vuole essere anche uno spunto per far sì che una situazione determinatasi in seguito ad una serie di vicende – che hanno avuto, probabilmente, anziché il sapore di una azione amministrativa di obiettiva determinazione, più che altro una dimostrazione di un’azione di forza quando la gestione ordinaria che era stata affidata ad un Consiglio presieduto dalla dottoressa Valenti, vedeva, con una nomina ordinaria, col nuovo Governo, un momento di commissariamento di questi organi – e, pertanto, il ricorso al TAR che reinsediava il soggetto giuridico, quindi il Consiglio nella sua interezza, poi determinato in maniera esattamente opposto dal CGA che ne rideterminava il commissariamento.
Allora, su questo ragionamento, su questo percorso, al di là delle competenze, al di là delle inadempienze, al di là di una situazione che ha visto sicuramente, grazie ad un momento di impegno e ad un’azione virtuosa della gestione Valenti, che ha voluto dimostrare come una serie di incrostazioni e una serie di situazioni che, nel tempo, avevano determinato un andazzo più che un andamento probabilmente non del tutto positivo, aprivano la strada ad un momento di grande scontro anche nelle valutazioni che sono state, da lì in seguito, portate avanti.
Questa situazione ha, a mio avviso, offerto lo spunto.
Ma su una situazione in cui probabilmente, anziché capire come aprire un ragionamento, perché sulla politica infrastrutturale, sulla politica dei trasporti, sul ragionamento che è stato fatto anche qui stasera, dove su una serie di azioni, in tutte le altre regioni di Italia, che vedono nelle autostrade una determinazione concreta di produzione di risultati di gestione positivi, anziché capire quali i motivi che hanno determinato invece un andamento negativo, lo scontro si è limitato solo al fattore gestione, dimostrazione di forza, di potere e, perché no, anche un’azione che ha visto solo, quasi in un clima di sfida, determinare semplicemente sostituzioni di soggetti.
Allora io dico che, probabilmente, quando qualcosa non va, deve esserci un impegno da parte di ognuno di noi. Quindi questo è il contributo che, a mio avviso, l’Assemblea può portare a questo dibattito e a questa realtà che oggi viviamo, in un clima di grande precarietà, dove addirittura l’esistenza di patologie gravi nel tempo ha comportato, come conseguenza, la proposta di revoca della concessione da parte del Ministero delle infrastrutture. E, davanti a questa ipotesi, dobbiamo evidenziarne i limiti, i problemi, le reali difficoltà, le motivazioni che hanno determinato questa consistente azione che, di fatto, depotenzia la nostra capacità di azione nel territorio della Regione siciliana. Dobbiamo avere uno scatto d’orgoglio per capire come determinare un piano strategico che porti al centro del dibattito, al centro dell’agenda politica un argomento così importante, sì da diventare motivo di sfida ma anche di orgoglio, di grande capacità per dire che esiste oggi, in sintonia con lo spirito, con la ratio della nuova realtà che si aprirà con il federalismo. Se l’articolo 22 della legge sul federalismo parla di perequazione infrastrutturale, sicuramente uno degli argomenti su cui dobbiamo ragionare è proprio il problema delle infrastrutture.
E chi come il Consorzio delle autostrade potrà meglio, chi con un forte impulso in questa direzione potrà realmente contribuire a far sì che nasca una considerazione che passi e diventi una strategia e, perché no, una grande capacità di realizzare un percorso che viene a migliorare, a realizzare una modifica della realtà esistente, un totale allontanamento delle patologie e una grande capacità di prospettiva.
Non, invece, questa cultura tutta siciliana che quando c’é qualcosa che non va e che non funziona, l’obiettivo è distruggerla e non crearne una alternativa.
Io dico che ciò che non va, va modificato; ma prima di distruggere pensiamo a creare le condizioni e le realtà che possono, poi, di fatto, sostituire quello che già esiste.
Allora, concludo dicendovi: il motivo, lo spunto e, perché no, la gestione che ha aperto questo momento di grande interrogativo, che è stato il momento della gestione Valenti, ritengo che debba essere considerato un fatto positivo. Invece, al di là di accuse o di momenti non realmente rispecchianti quella che è stata la vera realtà di una gestione che voleva dare un contributo, un cambio di tendenza e un impulso perché si avviasse una fase di crescita attraverso le infrastrutture di cui ho parlato, è stato visto come un momento da abbattere.
Noi siamo per difendere ciò che vale e funziona e, in questo caso, per far sì che da questo passaggio, da questo momento nasca un confronto che faccia rivivere le autostrade siciliane.

fonte: ars.sicilia.it

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